Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film
CONTIENE ANTICIPAZIONI - Secondo me è un bel film, anche se so che non tutti sono d'accordo. E' un'opera con una sua particolare atmosfera, velata di malinconia sin dall'inizio. Ciò che succede sembra al principio pura felicità, ma la malinconia di cui dicevo non tradisce: a poco a poco emergono i contorni della situazione, che infatti non sono felici e anzi assai precari e pieni di insidie. I rapporti dei due amanti sono innervati di sensi di colpa e conflitti di coscienza, e pure disturbati dall'esterno. La stessa natura del loro rapporto è assai problematica, per non dire sbagliata alla radice. Le loro insicurezze - in particoare di lei - rendono la coppia molto fragile e vulnerabile alla minima minaccia esterna. Se è abbastanza evidente che la ragazza sia turbata dall'aitante giovane che fa da guida, è meno chiaro perché lo sia anche dal ritrovamento di quel cadavere nel ghiacciaio, con la dolorosa storia che si trascina dietro. Che cosa le richiama nell'animo questo episodio? Quali corde le tocca? Il regista lascia solo intendere che l'avvenimento la tocca profondamente, ma non dice nulla sul perché ciò accada.
Zinnemann dirige con la semplicità propria dei grandi, e costruisce un film sui sentimenti, sul passato, sui dubbi, sui ricordi e su una coppia sbagliata.
La pellicola non è cucita sul divo Sean Connery, che infatti recita la sua parte senza mangiarsi il film, e anzi quasi cede il passo alla brava Betsy Brantley. Comunque l'attore ha la sua consueta presenza scenica e bravura intepretativa.
Il ritmo è fluido, né lento né veloce. Gli scneari alpestri sono suggestivi, e certe riprese spericolate nei crepacci del ghiacciaio o sui pendii dei monti hanno di che stupire. Tuttavia non è un film d'avventura, ma un film sentimentale.
Infine, direi che non è affatto sminuente per il regista di "Mezzogiorno di fuoco" essersi congedato dal cinema con questo film, che sembra quasi un viaggio nel passato dell'anima per fare i conti rimasti in sospeso. Belle le musiche, e alla fine tanta malinconia.
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