Regia di Penelope Spheeris vedi scheda film
Negli anni '80 è stato uno dei film preferiti del "me" adolescente: non lo vedo ormai da diversi anni ma mi è rimasto nell'anima il ricordo di un folgorante, crudo e dolentissimo romanzo di formazione (criminale) di una gioventù priva di punti di riferimento, ben interpretato dallo sconosciuto Maxwell Caulfield (vi dice niente il cognome?) e da un Charlie Sheen che all'epoca prometteva di diventare uno dei volti più importanti del cinema giovane americano. Alla regia Penelope Spheeris, regista che aveva esordito con un documentario sul punk californiano e che, dopo questo asciutto e rigoroso ritratto di una gioventù bruciata, scivolerà rapidamente nella serie Z di commediole squinternate a basso costo (e ancor più basso spessore). Dei suoi anni migliori ci resta questo splendido, piccolo, sconosciutissimo film che meriterebbe una valutazione/rivalutazione postuma da parte di critica e pubblica: voto positivo.
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