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7 uomini a mollo

Regia di Gilles Lellouche vedi scheda film

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La recensione su 7 uomini a mollo

di gaiart
8 stelle

My best friend is a Mermaid I 7 adorabili sfigati e la loro capacità di comunicare; vale il motto della Comédie-Française: Simul et singulis (essere insieme ed essere sé stessi). Chi si ricorda Esther Williams, sinuosa e duttile, uscire dall'acqua come un delfino in Million dollar Mermaid?

I 7  adorabili sfigati  e la loro capacità di comunicare; vale il motto della Comédie-Française: Simul et singulis (essere insieme ed essere sé stessi).

 

Chi si ricorda Esther Williams, sinuosa e duttile, uscire dall'acqua come un delfino in Million dollar Mermaid?

 

Così come il suo autore, Gilles Lellouche ha una elle in più ecco, con qualche pelo e chilo in più, la situazione pirotecnica in vasca (qui più da bagno) si ripropone con  7 uomini a mollo, dove un team di sfigati si ritrova, loro malgrado, a formare la prima squadra francese di nuoto sincronizzato.

Supportato da un cast superspeciale, Le Grand bain è film sul fallimento e la crisi, sull’amicizia e sulla voglia di rivincita, sulla depressione e la capacità di esprimersi al di là del giudizio e la forza di mantenere vivi i propri sogni nonostante l'età, la mancanza di talento o di denaro.

Scritto benissimo con inaspettate esplosioni molto comiche e divertenti, mai scontate, che vengono ulteriormente supportate e alimentate anche da un'ottima colonna sonora (creata da Jon Brion), matrice di momenti di ulteriore svago,  la pellicola è la conferma dell'eleganza intellettuale delle mise en scene francesi in particolare nelle commedie che dalla Comédie-Française in poi hanno sempre avuto da insegnare, tanto più oggi ai cinepanettoni italiani o ai filmetti da 4 soldi che imperversano nell'italico paese.

 

Attori bravissimi come Benoît Poelvoorde, che impersona Marcus, con quella magica faccia da furbetto, è un uomo che ha una ditta di piscine che, con la crisi, perde denaro, l'azienda, la fidanzata e l'autostima. Il lavoro scaltro di imprenditore tamarro che non paga gli impiegati sia a causa della recessione, sia perchè non ha capacità vere, ritrae anche uno spaccato di vita reale e sociale che affonda, non solo in piscina.

 

Poi c'è Jean-Hugues Anglade, un rocker negato, senza successo, senza fama nè talento, che però continua ad amare i propri ideali al di là dell'apprezzamento degli altri in una società dove i followers e i likes vanno per la maggiore. Il personaggio insegna comunque molto: a credere in se se stessi al di la del giudizio altrui e a fare quello che fa stare bene "rispettandosi" anche nei sogni.

 

Quindi la depressione del naturalissimo Bertrand, Mathieu Amalric che si racconta in sauna tra sconosciuti con cui riesce ad esprimersi e a lasciarsi andare.

 

O la naivetè già fisicamente congenita di Titti nella persona di Philippe Katerine nel ruolo di Thierry, il timido impiegato della piscina comunale che non ha molto successo con le donne, che si espleta anche nel personaggio e nelle sue dinamiche comiche e fanciullesche, già innate.

 

La forza dei francesi è sempre quella: ottimo cast che convoglia profondità e ilarità, spessore e leggerezza che in qualche modo asseconda tutti i gusti, facendo ridere e piangere al tempo stesso; almeno i più sensibili, per la profondità e attualità di certi temi, esattamente per la loro "verità"!

 

Gestendo una banda di poveretti e incapaci che vivono con comprensione e sorriso, viene fuori un film sullo scontento, sul malessere generale della società odierna a cui si tenta di reagire con spirito di squadra, ascolto, sport e bellezza. In fondo sincronizzarsi sul tempo degli altri è importante, così come lo è  la capacita di ascolto del prossimo in sauna o fuori, e non solo nel film.
7 uomini a mollo è intelligente, originale, comico e sarcastico, ma anche molto profondo. Dallo spunto del nuoto sincronizzato,  che funge da scusa, si passa poi ad ampliare il discorso e parlare di molto altro.

 

Esther Williams con la sua leggiadria ci rammenta la leggerezza che nella vita odierna non c’è più e questo film, tra una bracciata e l'altra, cerca di farci ritrovare, come diceva Moliere: Simul et singulis, cioè essendo insieme ed essendo sé stessi.

 

 

 

 




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