Trama
Mia è solo una bambina di undici anni quando forgia una straordinaria amicizia con Charlie, un leoncino bianco nato nell'allevamento di felini dei genitori in Sudafrica. Per tre anni, i due crescono insieme e condividono ogni cosa. Oramai quattordicenne, Mia scopre che il padre ha intenzione di vendere Charlie, divenuto uno splendido esemplare adulto, ai cacciatori di trofei. Disperata, non ha altra scelta che scappare con l'animale per raggiungere la riserva naturale di Timbavati, dove il leone sarà protetto per sempre.
Approfondimento
MIA E IL LEONE BIANCO: LA RAGAZZINA CHE SUSSURRA AI LEONI
Diretto da Gilles de Maistre e sceneggiato da William Davies a partire da un soggetto originale di Prune de Maistre, Mia e il leone bianco racconta del particolare legame di amicizia che si crea tra una ragazzina e un leone bianco. La storia prende il via quando Mia, una ragazzina di undici anni, inizia una straordinaria relazione con Charlie, un cucciolo di leone bianco nato nell'allevamento di felini dei suoi genitori in Sudafrica.
Quando Mia compie 14 anni e Charlie è diventato ormai un maestoso esemplare di leone adulto, l'adolescente scopre una verità per lei insopportabile: il padre John ha deciso di vendere Charlie a dei cacciatori di trofei. In preda a disperazione e sconforto, Mia non ha altra scelta che prendere Charlie e darsi con lui alla fuga nel tentativo di salvargli la vita. Mia sarà disposta a sfidare ogni pericolo e ad attraversare l'Africa del Sud per raggiungere la riserva naturale di Timbavati, dove Charlie sarà per sempre protetto.
Con la direzione della fotografia di Brendan Barnes, le scenografie di Ruth Greaves, i costumi di Fianca Barnard e le musiche originali di Armand Amar, Mia e il leone bianco ha potuto contare per le riprese sulla presenza di Kevin Richardson, uno zoologo sudafricano che i media hanno ribattezzato come "l'uomo che sussurra ai leoni". "Avevo già incontrato Kevin Richardson per un documentario sulla sua straordinaria esperienza con i leoni", ha raccontato il regista. "Le sue immagini hanno fatto il giro del mondo: a stretto contatto con più di 100 esemplari di felini, è l'esempio concreto di quale rapporto d'amore si possa instaurare tra uomo e animale. Grazie al suo prezioso aiuto, abbiamo potuto girare con un leone bianco vero, il maestoso Thor, che prima delle riprese ha cominciato a interagire con la giovane protagonista. Oltre a Thor, sul set abbiamo avuto altri due esemplari di leoni: il piccolo Charlie e la piccolissima Neige, che si sono "prestati" a interpretare il nostro Charlie rispettivamente a due mesi e appena nata. Non è stato facile realizzare il film, siamo andati avanti per quasi tre anni, vedendo diventare grandi i bambini al centro della storia.
La genesi di Mia e il leone bianco risale a molti anni fa. Per la televisione francese, ho girato un documentario su una serie di relazioni che i bambini intrattengono con gli animali selvatici. Sono per tale ragione andato in Africa e ho potuto seguire da vicino la storia di un bambino i cui genitori avevano un allevamento di leoni, destinati alla vendita (ai giardini zoologici o ai parchi) o a essere rimessi in libertà. Il bimbo, che aveva dieci anni, amava profondamente ogni esemplare. Dopo le riprese, ho lasciato il posto e sono andato altrove, scoprendo una realtà inaspettata: l'allevamento vendeva anche leoni per la caccia. Gente da tutto il mondo andava lì, pagava i proprietari per far rimettere in libertà l'animale e dargli la caccia, uccidendolo e portandoselo via come trofeo. So che sembra pazzesco ma, oltre a essere reale, è anche legale da quelle parti. Sono rimasto sconvolto ma ancora di più mi sconvolgeva come la famiglia mentiva al bambino, ignaro di ciò che realmente avveniva. Mi sono allora chiesto cosa sarebbe accaduto se il piccolo avesse scoperto la verità e come avrebbe reagito. Da lì, a poco a poco, è nata l'idea del film".
Il cast
A dirigere Mia e il leone bianco è Gilles de Maistre, regista e sceneggiatore francese. Nato nel 1960, è pronipote del regista René Clément e, dopo un percorso di studi che l'ha portato alla laurea in Filosofia prima e a divenire giornalista dopo, ha mosso i primi passi nel mondo dell'audiovisivo realizzando… Vedi tutto
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Commenti (9) vedi tutti
Un film che mi ricorda tanti altri sui rapporti impossibili nel tempo tra ragazzi e cuccioli di animali selvatici, a partire dal famoso "Cucciolo" di Brown con Gregory Peck del 1946 fino al recente "Il ragazzo e la tigre" di Quilici del 2022. Non è certo un capolavoro ma può essere visto da ragazzi e appassionati del genere family.
commento di massimo45tre anni di riprese, il tema è assolutamente, estremamente importante...salvare gli animali in via di estinzione e imparare ad amarli, rispettarli...ma tre anni e ne è venuta fuori sta boiata da bambini. inutile dire che si poteva fare veramente un film, invece un'altra occasione persa. Dimenticavo....il finale....di un ridicolo senza limiti
commento di cheronzioAbbastanza melenso soprattutto la prima parte. Nella seconda si riscatta un po'. Bella la scenografia. Comunque un film vedibile
commento di Artemisia1593Film a cui manca una direzione chiara, nella prima metà si cerca di raccontare il rapporto tra Mia e Charlie e lo si fa troppo spesso in modo stucchevole e velleitario, nella seconda invece si passa più ad un film di denuncia e la parte finale è sicuramente più dignitosa, ma il risultato complessivo lascia a desiderare.
commento di HaloahaloaBel Film magari anche con contenuti rabbiosi ma valido anche sotto il punto Sociale e Naturalistico.voto.8.
commento di chribio1appassionato inno alla natura e alle sue creature fantastiche: durissima condanna ai perfidi vigliacchi che uccidono per divertimento. Riprese straordinarie con la bambina e lo splendido leone. Grazie a chi riesce a realizzare film così.
commento di gherritFilm tenero ma anche di denuncia sulla malasorte legalizzata dei leoni; 3 anni di riprese non semplici a stretto contatto con un leone vero...Film x tutti...7
commento di Bibi0075Gli scenari mozzafiato del Sudafrica fanno da sfondo ad una bella, intensa e impossibile storia di amicizia tra una ragazzina e uno splendido leone bianco, tra denuncia ecologista e racconto di formazione.
leggi la recensione completa di Fanny Sally“Io amo il realismo e ve l’ho fatto amare - le manifestazioni della natura sono immense, sono grandi […] gli animali, gli uomini, le piante hanno una forma, un linguaggio, un sentimento. Hanno dei dolori, della gioia da esprimere…” Giovanni Fattori Niente di più calzante per cercare di narrare il film di Gilles de Maistre.
leggi la recensione completa di gaiart