Regia di Peter Farrelly vedi scheda film
Gradevole commedia recitata dal premio Oscar Mahershala Ali, anche se quello che fa la differenza è Mortensen.
Attribuire a Peter Farrelly il titolo di maestro della comicità dopo almeno due cult come "Scemo e più scemo" e " Tutti pazzi per Mary" sembra perlomeno doveroso. Era quindi lecito aspettarsi di trovare qualche elemento affine ai suoi lavori precedenti anche in questo "Green Book", sua ultima fatica, storia dell'amicizia tra un buttafuori italo americano ( Viggo Mortensen) greve, un po' razzista ma in fondo genuino e un fenomenale pianista jazz ( Mahershala Ali) vissuto fino ad all'ora nel proprio guscio, che insieme affronteranno un viaggio lungo il paese, toccando con mano l'ipocrisia di un paese bigotto, tutto votato all'apparenza.
La visione scorre gradevole, non c'è che dire, grazie a dialoghi e battute ficcanti, recitate con classe dai due interpreti. Quello bravo è Ali, ma la differenza la fa il vecchio Viggo, in un interpretazione sublime ed irresistibile. La sceneggiatura sfiora il patetico in un paio di occasioni, in cui la volontà di voler compiacere un po' tutti si fa sentire, però è un difetto sul quale si può chiudere un occhio.
Film furbetto che graffia senza lasciare il solco, ma comunque fa riflettere.
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