Regia di Peter Farrelly vedi scheda film
Nascita di un'amicizia fra un buttafuori italo-americano che fa l'autista e un pianista nero nell'America bacchettona e razzista degli anni '60. Un road movie agrodolce, con un Viggo Mortensen inedito e simpatico e un ottimo Mahershala Alì.
Nascita di un'amicizia fra un buttafuori italo-americano di night club, che, nei ritagli di tempo, fa pure l'autista, e un pianista nero nell'America bacchettona e razzista degli anni '60. Tratto da una storia vera, ecco un road movie agrodolce, con un Viggo Mortensen inedito e simpatico (il suo personaggio, per me, rimanda a quelli di Joe Pesci e di Robert de Niro dei tempi di Martin Scorsese) e un ottimo Mahershala Alì che, pur recitando in un ruolo alla Denzel Washington, fisicamente mi ricorda l'Eddie Murphy di "48 ORE" , pur non ridendo come l'ex-re della risata anni'80. Difficile dire chi fra i due protagonisti mi sia piaciuto di più; anche se l'oscar per Mahershala Al' è davvero stra-meritato,.di certo non sfigura in mezzo Linda Cardellini, che interpreta la moglie di Viggo Mortensen. Come ho già scritto, uno spaccato dell'America degli anni'60, fra musica, razzismo, ma anche amicizia fra due uomini che sono agli antipodi e dove, però, è il nero il più acculturato del bianco, perché come Cyrano de Bergerac aiuta il secondo a scrivere romantiche lettere alla moglie, cercando di renderlo meno dozzinale davanti alla gente. Una vera e propria sorpresa per me, anche sconcertante, perché un pianista così bravo trattato in malo modo da una società che lo dovrebbe apprezzare in toto, e non solo perché sa suonare il pianoforte, si meriterebbe d'essere trattato con i guanti, invece colleziona certi trattamenti da schiavo nero che non si merita (vedi la scena al ristorante, dove l'uomo dovrebbe esibirsi durane la contro-vigilia di Natale). Forse un pò melenso il finale natalizio alla volemose bene, ma ci sta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta