Regia di Peter Farrelly vedi scheda film
Film a suo modo originale sul segregazionismo visto dall'occhio di un bianco fino ad allora poco interessato alla questione, e che scoprirà quanto sia difficile la vita per un nero, pur di fama e di grande talento artistico, nell'America del Sud ancora nei primi anni '60
Buona pellicola del 2018 (ma forse gli Oscar vinti, tra i quali quello per il miglior film, appaiono fin troppo generosi) in cui sembra di vedere, rovesciata ed in controluce, la vicenda di "A spasso con Daisy". Punto focale del film,basato su una storia vera, è la strana coppia formata da un pianista nero di grande fama e talento che si fa accompagnare da un autista italo-americano che dovrà presto lasciarsi alle spalle pregiudizi e resistenze. La tournè li porterà nel profondo sud americano, una terra dove negli anni '60 era ancora forte il segregazionismo, e indubbiamente l'impatto su un pur bravo artista di colore non sarà indifferente. Il regista sapientemente sceglie di non calcare troppo la mano, ciò nonostante spesso si ha la sensazione che le disavventure incontrate siano fin troppo "telefonate" (non si spiega altrimenti come si scelga di far esibire un'artista di colore nei migliori teatri del proprio Stato per poi trattarlo come l'ultimo dei raccoglitori di cotone..). Finale alla melassa, sui cui comunque si salva l'ottima prova dei due protagonisti principali.
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