Regia di Robert Aldrich vedi scheda film
Un film iper-melodrammatico e fluviale, che inscena il malato processo di divinizzazione in modo eccentrico, morboso ed estremamente spietato. Aldrich, ancora una volta alle prese con il lato oscuro dello star system americano, si inabissa nell’immaginario della vecchia Hollywood per emergere nel postmoderno sotto forma di cinico cantastorie. La Novak, eterea e monolitica, si esibisce invece in un corollario di scene madri tra il grottesco e il sublime.
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