Regia di Mario Sequi vedi scheda film
Più che di una parodia del Decameron, si tratta, fin dal titolo, di una parodia del film di Zeffirelli, "Fratello sole, sorella luna". Le tematiche sono ovviamente quelle boccaccesche, a partire dai giovani fiorentini rifugiati in campagna per fuggire la peste. Ci sono naturalmente le mogli allupate e i mariti becchi, i padri avidi e le madri astute; le situazioni sono sessualmente piuttosto spinte, con i nudi delle attrici, la Giorgelli, la Olivieri e in particolare Antonia Santilli e delle altre damigelle. Per dire la verità, però, a livello di volgarità si è visto di peggio, e anche l'eventuale intento blasfemo è contenuto: i frati non sono veri frati e le suore sono prostitute fuoriuscite da un bordello. La sceneggiatura di Alfredo Tucci rimastica situazioni risapute e tutte tese alla "soddisfazione sessuale", con incorporata fregatura del marito o del padre citrullo di turno. Singolarmente curata l'ambientazione con costumi e fotografia da produzione maggiore; anche il regista Mario Sequi non è l'ultimo arrivato e si vede. Purtroppo non è con questi filmettacci che poteva far valere il proprio mestiere.
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