Regia di John Alexander vedi scheda film
Il treno quale luogo d'incontro quasi fuori dal tempo,dove passeggeri di vite parallele troppo spesso appena si guardano passare.A volte però succede,per una sorta di"serendipità",di non soccombere al rimpianto destinico d non potersi amare.Succede a Carl e Sally,due"grigi" pendolari della vita che si scoprono giorno dopo giorno"anime sintoniche",fino a che,in un vortice di spontaneità e di emozione bambina("Non necessariamente gli adulti sono maturi, dirà Carl alla figlia adolescente), nell' ansia di perdersi, rubano,in una notte londinese,la certezza di aversi.David Morrissey e la poliedrica Sheridan Smith(premiata attrice di cinema,musical, teatro, pittrice, cantante e ballerina) vestono perfettamente i pg e ci regalano momenti di straordinaria intensità.Purtroppo,nel finale, il film ha una"sbandata"(come l'improbabile fidanzato di Sally decide di"catalogare" il tradimento),atta a riportare la storyline su quei binari usuali di un'esistenza grigia e piatta, ancorché rassicurante,dove ogni treno passa "secondo programma"E secondo programma (ancora cit. del fidanzato,che brutta parola),i due avranno un figlio,mentre "l'attempato" Carl farà pace con moglie e prole a ricomporre la solita famigliola mulinobiancheggiante,come così tanto piace a un certo moralismo ipocrita d'oltreoceano,e non solo.
Peccato.Scelte di regia,di script,di sceneggiatura,d produzione,che nn devono per nulla intaccare la forza espressiva dei protagonisti,e di gran parte del film
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