L'ammiccante sottotitolo italiano in realtà non nasconde alcuna favola d'amore tra una domestica povera e il padrone di casa belloccio che dopo mille peripezie finiscono per amarsi.
In realtà la vera protagonista è l'India e le sue divisioni culturali e di casta ancora presenti nel 2019, la storia d'amore è marginale e diventa un pretesto per accentuare ed evidenziare certe differenze.
Siamo lontani dallo stile luccicante e leccato alla Marigold Hotel o alla Bollywood, Sir è un'opera prima che si ispira a un cinema neorealista di stampo più italiano o iraniano ma con un taglio decisamente più leggero e godibile nella visione.
Protagonista è Ratna una giovane vedova con il destino già segnato che fa la domestica per un ricco figlio di un imprenditore edile il cui matrimonio salta per aver scoperto il tradimento della futura sposa proprio alla vigilia delle nozze.
Ratna ha due sogni: far studiare la sorella minore per darle un futuro migliore e diventare stilista.
Per questo motivo risparmia tutti i soldi e dedica il proprio tempo libero in corsi per affinare la sua tecnica di cucito.
La regista Rohena Gera, per la sua opera prima, punta tutto sulla quotidianità per mettere in evidenza le differenze entico culturali non solo tra i due protagonisti ma tra chi vive a Mumbai e chi nei villaggi.
La rappresentazione della quotidianità fa capire come questa vita di casta non solo sia all'ordine del giorno, ma viene accettata come una consuetudine da accettare serenamente.
Lui chiama la protagonista Ratna, lei sempre e solo Sir. Lui mangia sul tavolo e con le posate, lei per terra e con le mani. Lui può rifarsi una vita, lei nonostante sia vedova dall'età di 19 anni non può mancare di rispetto ai suoceri.
Nonostante queste premesse Rohena Gera racconta tutto senza pessimisismo, la Ratna del film è una donna tenace e testarda e per niente rassegnata al suo destino (bella la scena dei bracciali che mette in città come simbolo della sua femminilità).
Ashwin, il protagonista del film, è lui stesso vittima dell'ingranaggio sociale imposto ma è l'unico che guarda negli occhi Ratna trattandola come una donna e non come una domestica aiutandola fino all'ultimo a realizzare il suo sogno.
Paradossalmente è proprio la storia d'amore l'elemento più debole. Un amore soffocato e sabotato sul nascere proprio da Ratna consapevole della reale situazione sociale.
Una donna che non vuole scivolare nel ridicolo.
Una donna che riesce a trovare un posto nella società, un posto dove potrà essere libera di chiamare il suo uomo non più Sir ma Ashwin come viene rappresentato nel secco, aperto ma bellissimo finale.
Voto 7
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