Regia di Louis Garrel vedi scheda film
Un breve film con vari aspetti interessanti.
Carino questo film, da cui emergono due caratteristiche, o almeno, sono due le cose che mi hanno colpito di più. La prima, che il protagonista è l’unico sano di mente. La sua ragazza (la Casta, compagna anche nella vita) ha la parte di una squilibrata, poco da girarci attorno. Si possono inventare tutte le scuse: è una persona fuori di testa, parecchio disturbata. L’amante, che poi non è esattamente tale, è pure una malata di mente, anche se in quel caso si può parlare più di una persona totalmente immatura. Pure il bambino, nel suo piccolo, non è del tutto a posto. E dunque ho apprezzato come il protagonista, il bravo Garrel, qua anche regista, si districa in mezzo a una trama strana e a dialoghi spesso più strani ancora. Interessante. La seconda caratteristica sono le voci “off”, quelle che di solito vengono usate malissimo, per fornire spiegoni non richiesti e di solito adatti a decerebrati, perchè la grande maggioranza, comunque, i film li capiva lo stesso, senza quella pesantezza. Ebbene, qua le voci off ci sono e vanno benissimo, aiutano anzi a capire i pensieri dei protagonisti e sono un esempio di come andrebbero usati, cioè solo se servono, in definitiva.
Per il resto il film è da 6/7, per me; è molto gradevole, pure rimanendo un film senza troppe pretese. Piaciuto forse più alla critica che al pubblico, il quale sarà magari rimasto un po’ spiazzato dai lati più grotteschi del tutto. Costi e incassi di nicchia, l’ho recuperato su Raiplay.
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