Trama
Marianne lascia Abel per Paul, il miglior amico di lui e padre del bambino non ancora nato che lei porta in grembo. Otto anni dopo, Paul muore e Abel e Marianne tornano insieme. Così facendo, suscitano sentimenti di gelosia sia in Joseph, il figlio di Marianne, sia in Eve, la sorella di Paul da sempre segretamente innamorata di Abel.
Approfondimento
L'UOMO FEDELE: PERDERSI E RITROVARSI
Diretto da Louis Garrel e sceneggiato dallo stesso con Jean-Claude Carrière (con la collaborazione di Florence Seyvos), L'uomo fedele racconta la storia di Abel che rivede nuovamente Marianne otto anni dopo la loro separazione al funerale di Paul. I due si sono allora lasciati perché Marianne aspettava un figlio da Paul. Per Abel il funerale rappresenta l'occasione per riconquistare l'amata ma le sue speranze non hanno fatto i conti con la presenza di Joseph, il figlio di Marianne, ed Eve, la sorella di Paul, pronti ad agire dietro le quinte.
Con la direzione della fotografia di Irina Lubtchansky, le scenografie di Jean Rabasse e i costumi di Barbara Loison, L'uomo fedele viene così raccontato dal regista in occasione della sua presentazione in anteprima mondiale al Toronto Film Festival 2018: "Il mio primo film da regista, Due amici, parlava dei sentimenti, era febbrile e i personaggi passavano il loro tempo a cercare di esprimere ciò che provavano. L'uomo fedele è il suo esatto opposto: non conosciamo cosa pensano i personaggi e questi non parlano mai delle loro emozioni. In tal senso, non è un film sentimentale. Abel e Marianne si rivedono a otto anni dalla fine della loro relazione ma non c'è nulla di malinconico nell'incontro. Apprezzano il piacere di stare insieme e realizzano presto di essersi dimenticato l'uno dell'altro.
Lo sceneggiatore Jean-Claude Carrière ed io abbiamo cominciato a scrivere la storia partendo da un'idea piuttosto semplice: molto spesso dubitiamo dei nostri sentimenti. E questi dubbi sono espressi da voci fuori campo, un escamotage che solo il cinema permette con un effetto che somiglia molto a una colonna sonora. Il soggetto è abbastanza normale e la sua componente drammatica è accentuata dal fatto che lo spettatore, non conoscendo i sentimenti dei personaggi, può proiettare nella storia i propri o quelli che vuole. Ho immaginato Abel come un'anima innocente, un puro, qualcuno che rinasce costantemente. Sbalordito da tutto, ricorda un po' i grandi eroi del muto come Buster Keaton e, se gli cade in testa un vaso, non si chiede perché è accaduto ma piuttosto si domanda se sta sanguinando.
In letteratura, si distinguono il racconto e il romanzo come due forme diverse. Mi piace pensare a L'uomo fedele come a un racconto breve, a una sorta di "cortometraggio" insolito, fresco e sorprendente, in antitesi con un pesante dramma psicologico. In sintesi, potrei dire che è una commedia sui comportamenti contemporanei".
Il cast
A dirigere L'uomo fedele è Louis Garrel, regista, sceneggiatore e attore francese. Nato nel 1983 a Parigi, Louis Garrel è figlio di Philippe Garrel e Brigitte Sy, due mostri sacri del cinema francese che gli hanno trasmesso la passione per il cinema. Da studente dell'Accademia nazionale di Arte Drammatica,… Vedi tutto
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Commenti (12) vedi tutti
Dopo tre anni lei lo lascia di botto per il suo migliore amico: sarà mica un abbaglio?
leggi la recensione completa di Balivernanoioso e prolisso come solo i film francesi sanno essere. In più la vicenda è davvero assurda.
commento di Artemisia1593Film drammatico abbastanza inverosimile, inutile e poco simpatico. Voto 4 meno meno
commento di FabiousUn breve film con vari aspetti interessanti.
leggi la recensione completa di tobanisAbbastanza fantasioso, pure spassoso. Incomprensibile il titolo, avrebbe dovuto chiamarsi "la donna fedifraga" oppure "la zoccola".
commento di gruvierazUn film tenero, divertente, stringato ma intenso, semplice nell'apparenza e complesso nel suo contenuto, ingegnoso, una vera sorpresa.
commento di kotrabBisticci amorosi, niente di che.
commento di corradopUn film sui sentimenti davvero ben recitato...e consigliato.
commento di ezioOttimo cinema "francese" nell'accezione più nobile del termine,raffinato, delicato e caustico
leggi la recensione completa di Furetto60Chi non ha visto questo film potrebbe immaginare dal titolo che in casa Garrel si stia trasmettendo di padre in figlio la passione per l’indagine della fenomenologia amorosa, secondo il gusto del racconto morale cinematografico, nel solco della tradizione culturale, tutta francese, del conte philosophique. Il film, probabilmente, lo farà ricredere.
leggi la recensione completa di laulillaFilm per figli d'arte che, però, sanno il fatto loro: scritto da Carriere, "L'homme fidele" affronta, intersecando tre diverse prospettive, dieci anni d'indecisione di due donne ed un uomo che non sanno scegliersi ma non vogliono rinunciarsi, mettendo in crisi un bambino svogliato e cinico perno di un racconto a-morale insolito e perverso.
commento di maurri 63Più che l'uomo fedele, lo chiamerei l'uomo che si lascia scegliere. Abel (Louis Garrell) acetta tranquillo tute le decisioni della fin troppo saggia Marianne :il figlio,la separazione,l'incoragggiamento al tradimento, la riconciliazione...tutto gli scivola addosso, eppure il film scivola via emozionando per l'ecezionale scenografia, montaggio, reg
commento di sorry