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Un affare di famiglia

Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film

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La recensione su Un affare di famiglia

di obyone
8 stelle

locandina

Un affare di famiglia (2018): locandina

Jyo Kairi, Lily Franky

Un affare di famiglia (2018): Jyo Kairi, Lily Franky

 

La casa, piccola e malconcia, è un retaggio dell'architettura lignea soppiantata dalle moderne strutture antisismiche giapponesi. Come un vaso di coccio, tra vasi di ferro, resiste alla speculazione edilizia ma si sta sfasciando come il corpo anziano di Hatsue, la sua vecchia proprietaria. Uno scossone e potrebbe cadere o, forse, potrebbe restare in piedi, puntellata dalle pile di oggetti inutili accatastati al suo interno. Varcata la porta di ingresso la piccola Yuri scruta la casa con i suoi dolci occhi da cerbiatto, con l'attenta curiosità di una bambina che vede tutto per la prima volta. Nella casa di nonna Hatsue c'è una stanza che funge da sala da pranzo e da camera da letto. C'è un luogo dove cucinare ed un angusto bagno dove si entra a fatica. Per lavarsi è bene raggomitolarsi, per combattere il pungente freddo notturno è bene rannicchiarsi vicino al corpo caldo della nonna il cui tepore è conteso dalla giovane ed attraente Aki. Solo il maschietto ha un luogo tutto suo per riposare. Si protegge con un'anta scorrevole dell'armadio e dentro quello spazio nasconde la propria refurtiva. Shota è un ladruncolo come il suo mentore, Osamu, l'unico maschio adulto di casa che condivide il pavimento con la bella Nobuyo. A cena si consuma ciò che Osamu e Shota hanno "preso" al negozio. A cucinare ci pensa la nonna, a fare la spesa i maschi di casa mentre Aki si veste da collegiale ed esibisce le mutandine ai clienti paganti. Nobuyo un misero lavoro in lavanderia ce l'ha ma senza la pensione della nonna campare è complicato. Ovunque ci si giri, in casa, si sbatte addosso a qualcosa. Non c'è un minimo di privacy e la temperatura rigida non dà tregua. Eppure... Yuri non sente il freddo dell'inverno ma calore umano, non vede spazi ristretti ma un luogo che può contenere un amore sconosciuto alla sua giovane vita. Yuri non scappa. Ammutolita resta sul posto, studia la situazione e decide che quella casa di legno sfasciata e tremendamente incasinata, come la vita dei suoi occupanti, non è così male come le apparenze di miseria lasciano pensare.

 

Matsuoka Mayu, Kiki Kilin

Un affare di famiglia (2018): Matsuoka Mayu, Kiki Kilin

 

Gli occhi curiosi e taciturni di Yuri sono i nostri occhi. Il suo atteggiamento circospetto è quello che sfoderiamo noi. Non sappiamo se fidarci di Osamu e Shota i cui biasimevoli comportamenti sociali offuscano il nostro giudizio; non mettiamo la mano sul fuoco nemmeno di fronte alla risoluta matriarca, che pur sembrando l'anello debole della catena per anzianità e malanni, in realtà mantiene il polso fermo nella propria casa, gestendola con spirito pratico e opportunista. Entriamo e usciamo dalla casa, dai negozi, dai luoghi di lavoro e ci facciamo un'idea dei protagonisti, svelandosi pian piano le loro sembianze. Abbiamo a che fare con un nucleo di reietti abituati a raschiare il pentolone e a fare proprio quello che non è loro. Non possiamo provare una grande simpatia per questi ladruncoli impenitenti ma la piccola rimane con loro.

 

Ando Sakura, Jyo Kairi, Sasaki Miyu, Kiki Kilin, Lily Franky

Un affare di famiglia (2018): Ando Sakura, Jyo Kairi, Sasaki Miyu, Kiki Kilin, Lily Franky

 

Hirokazu Koreeda, il regista che più di ogni altro, ha dedicato il suo sguardo delicato, rispettoso e provocatorio alla descrizione della dinamiche familiari nella società odierna entra in punta di piedi in una vecchia stamberga, ne descrive la quotidianità e gli sfaccettati rapporti tra coabitanti. Ci lascia in preda all'indignazione per i comportamenti illegali assunti dai componenti della famiglia. Di più, il regista ci angustia con una bugia che prima o poi verrà scoperta e, sappiamo per certo, farà crollare il castello di carte costruito intorno alla bambina. Koreeda, con il suo cinema delicato e realistico ci mostra il peggio per poi dondolarci lievemente nella culla di una favola d'amore in cui ci fa intravvedere le strane e tortuose vie prescelte dal sentimento di unione filiale che aleggia in casa di Hatsue. Questi uomini e queste donne sono condannati da una vita che li ha bruciati come fiammiferi ma non rinunciano ai sentimenti che anzi esternano nei gesti più delicati: gli abbracci ad una bambina infreddolita, un regalo inaspettato, una giornata al mare, il prolungato abbraccio ad un cliente desideroso di calore. Ma non appena ci sentiamo al riparo dal nostro occhio indagatore e zittiamo il nostro istinto inquisitore Koreeda ci sorprende. Un incidente qualunque, un segreto sepolto sotto il pavimento ed ecco che i nodi vengono al pettine. Gli indizi disseminati lungo la narrazione, in una foto in bella mostra, nelle chiacchere tra Aki e Hatsue, nei dialoghi tra Shota e Osamu, si tramutano in prove schiaccianti: tutto ciò che sembra vero è apparenza. I sentimenti restano ma vengono spazzati via i legami. Koreeda mantiene incerto il percorso da intraprendere ma quando la sferzata arriva lascia tramortiti. L'analisi sociale si tinge di giallo e si esce dalla sala oppressi dalle stesse domande che personalmente mi ero posto in seguito alla visione di "Father and son". Quanto contano i legami di sangue? Meglio la ricchezza che può garantire un futuro più semplice oppure l'amore incondizionato dei genitori per i figli, anche se in condizioni di disagio? Chi sono i veri genitori? Difficile raccontare questa intensa opera del maestro giapponese senza rivelare troppi particolari che andrebbero a rovinare il piacere unico della visione. Allora è meglio intorbidire le acque e fumigare l'aria. In fondo, è ciò che ha fatto il regista raccontandoci questo "ritratto di famiglia in un interno" che si chiude con la triste immagine della solitudine e col saluto appena accennato di un figlio al proprio padre. Sorprendente ed emozionante.

 

Rassegna "I volti del destino" - Cinema S. Pietro - Montecchio Maggiore (VI)

 

Lily Franky, Ando Sakura, Sasaki Miyu

Un affare di famiglia (2018): Lily Franky, Ando Sakura, Sasaki Miyu

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