Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Filmone spettacolare che sfrutta una trama abbastanza rivisitata (solo l'anno prima usciva il bel Cadaveri Eccellenti di Francesco Rosi) inserendo, però, delle gradevolissime variazioni sul tema. A voler continuare nel paragone con Rosi, il protagonista incarnato da Volontè ha più d'un tratto in comune con quello di Ventura: la vita personale a pezzi, l'espressione malinconica e disillusa, la curiosità verso la verità e, sicuramente, la rettitudine. Graziano però ha una visione più ampia o comunque meno incosciente, vuol tirarsi fuori e intravede subito l'enorme trama che lo sovrasta ma non riesce a fare a meno di pensare e, soprattutto, di rispettare il suo compito di scortare il giudice a cui l'hanno affidato. Quando poi questi verrà sostituito accadrà qualcosa che spiazzerà lui quanto lo spettatore... ogni cosa si ripeterà. L'incontro al bar con la moglie del poliziotto suicida, l'indirizzo di Via Capraia 21... il film sembrerà volgere sul grottesco e per certi versi è proprio ciò che accadrà. Dopo un inizio lento e per certi versi noioso il film diventa un capolavoro di suspance, un noir perfetto e denso di cambi direzionali. Volontè sale in cattedra e comincia a muovere i destini di chi lo circonda, spettacolare la telefonata finale in cui afferma "... io non so come, sto diventando un prestigiatore di pallottole, quelle destinate a me io le rispedisco agli altri...". Da vedere assolutamente.
Grandioso, come sempre.
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