Regia di Sergei Loznitsa vedi scheda film
Un'umanità degradata ed incattivita dalla guerra, tra nazionalismo esasperato, violenza gratuita, vessazioni, povertà, ottusa stupidità e corruzione dilagante è al centro dell'affresco di Loznista, che ci ricorda così l'assurdità e la disumanità che caratterizzano ogni conflitto.
71° FESTIVAL DEL CINEMA DI CANNES (2018) - UN CERTAIN REGARD
Il conflitto nel Donbass, regione ucraina di lingua russa , dichiaratasi indipendente nel 2014 con l'appoggio putiniano ed in lotta contro il governo di Kiev, è una delle guerre europee "invisibili" del decennio in corso, che ha provocato flussi ingenti di profughi e diffuse violazioni dei diritti umani.
Il regista ucraino Sergei Loznitsa ci trasporta, senza far sconti, in questo inferno dimenticato attraverso una serie di episodi che ci trasmettono la sofferenza dei civili coinvolti nelle operazioni belliche (l'esplodere improvviso delle mine, gli sfollati che vivono in bunker sotterranei senza servizi igienici) e ci colpiscono con l'assurda crudeltà e l'ottusa stupidità della guerra: una folla inferocita che vigliaccamente aggredisce un prigioniera di guerra legato ad un palo lungo una via cittadina, soldati esaltati se la prendono con un giornalista tedesco considerato "fascista" solo per la sua nazionalità, i civili intervistati dai canali di propaganda sono comparse prezzolate che si prestano per sfuggire alla fame.
In questo Staterello da operetta, la volgarità dilaga in una maniera che sarebbe ridicola se non ci trovassimo in mezzo ad una tragedia: un matrimonio patriottico officiato nel nome della neonata repubblica si tramuta in un trionfo del kitsch.
Le istituzioni dello pseudo-Stato non fanno una miglior figura, se i dibattiti politici nelle sedi istiuzionali si tramutano letteralmente in un lancio di merda contro gli avversari, la corruzione è endemica e sfacciata, gli apparati dello staterello si riducono a taglieggiare i cittadini con metodi mafiosi per reperire le risorse necessarie a condurre la guerra di secessione.
Un'umanità degradata ed incattivita dalla guerra, tra nazionalismo esasperato, violenza gratuita, vessazioni, povertà, ottusa stupidità e corruzione dilagante è al centro dell'affresco di Loznista, che ci ricorda così l'assurdità e la disumanità che caratterizzano ogni conflitto.
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