Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
Un tribuno romano viene incaricato di combattere i cristiani, ma lui rifiuta: ormai ama la schiava cristiana Livia e per lei è disposto a finire condannato a morte.
Scritto da due discreti mestieranti del cinema di genere di quel periodo, cioè Giovanni Simonelli e Gianfranco Parolini, Anno 79 - La distruzione di Ercolano è l'ennesimo titolo che va a inserirsi nel filone dei cosiddetti peplum, cioè uno dei tanti film fantastorici che all'epoca ottenevano interessanti incassi in sala pur venendo a costare cifre irrisorie. L'eruzione del Vesuvio e la distruzione di Ercolano - che rappresentano la sequenza finale della pellicola - sono gli unici fatti storici accertati che compongono la trama, che è comunque un intreccio sufficientemente amalgamato di azione, coraggio, buoni sentimenti e spettacolo low budget, nel nome di un lieto fine in cui trionfino apertamente giustizia e amore, come vogliono i rigidi dettami del genere. Parolini è anche il regista del lavoro e veniva da altri titoli simili (Sansone, La furia di Ercole); presumibilmente Anno 79 - La distruzione di Ercolano è stato licenziato in maniera rapida e senza troppe fatiche, quasi come in una catena di montaggio dati i ritmi sostenuti di lavoro che ai tempi l'industria cinematografica nostrana sosteneva; nel cast compaiono fra gli altri Brad Harris, Susan Paget, Jacques Berthier, Philippe Hersent, Carlo Tamberlani, Isarco Ravaioli. Coproduzione fra Italia e Francia. 2,5/10.
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