Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Durante la desolata estate milanese, uno stralunato studioso d'araldica nonché coloratore di cartine geografiche perde l'impiego, incontra una ragazza di cui s'invaghisce e finisce in prigione per truffa. Il protagonista è una sorta di Totò Merùmeni meneghino, che si aggira per una città dominata dal brutalismo della Torre Velasca, dove vive. È timido come Charlie Brown, ma ha il coraggio di un cavaliere della Tavola Rotonda. Per questo si mette nei guai e si ritrova in una situazione a metà tra Ridolini e la Pantera Rosa. È anche un candido truffatore, che legge la nobiltà di sangue negli occhi del proprio interlocutore, al quale vende (o regala) certificati e stemmi araldici a prezzi modici. Una bella riflessione dell'Olmi degli anni Sessanta, concentrato sulle dinamiche dell'Italia urbana del periodo successivo al boom economico, tra progresso tecnologico e spersonalizzazione dei rapporti umani.
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