Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
«E tu per chi voti? Io voto per Giulio... Eh, non c’è rosa senza spine, non c’è governo senza Andreotti». Al netto di certe battute fulminanti, Gli onorevoli non è un film riuscito, per quanto abbia un suo valore storico importante. Tra i pochi tentativi di portare la satira politica in un film popolare e di consumo, immune da qualche ideologia (gli autori non si possono neanche ascrivere alla combriccola qualunquista), è comunque un’occasione mancata, vivace nella prima parte e più fiacca nella seconda. Film d’attori, tutti al limite del mestiere istrionico: dal liberale trasformista Gino Cervi al missino Peppino De Filippo, dal truffaldino Franco Fabrizi all’esplosivo Walter Chiari fino al comunista Aroldo Tieri, ma una spanna sopra gli altri sono la solita fuoriclasse Franca Valeri come democrista in love e il monarchico Totò, quest'ultimo particolarmente scatenato in una campagna elettorale disperata e dalle trame oscure («Vota Antonio - Vota Antonio - Vota Antonio - Vota Antonio - Vota Antonio - Italiani! Vota La Trippa (sì al sugo!) - Vota 47 (morto che parla!)»).
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