Regia di Joshua Leonard vedi scheda film
Ci sono prove che l’animo umano non è mai pronto ad affrontare. L’automatica difesa che si sviluppa per sopravvivere ad un dramma profondo ed improvviso si differenzia di persona in persona e cambia lo stato delle cose.
Josha Leonard divide la pellicola in due momenti fondamentali, raccontando la perdita prima di un marito e poi di un padre. Con tutto ciò che ne consegue. Crea capitoli che sviluppa dai due punti di vista comuni eppure così diversi. Un figlio che cresce, matura dalla sofferenza, nel dolore che ne plasma il carattere; una moglie che dimentica di essere madre e torna ad essere donna, affranta, distrutta da una perdita troppo grande e improvvisa per essere compresa; ci vorrà tempo per essere amalgamata e forse non lo sarà mai completamente.
In mezzo il rapporto madre/figlio che resta vittima involontaria di tutto il trambusto degli eventi. E l'impressione è proprio quella di un pulcino che esce da un guscio; un ragazzo che si affaccia all'età adulta e che deve abbandonare il seno materno, non perchè sia pronto ma semplicemente perchè i tempi sono maturi e gli eventi lo impongono.
Tutto è reso in modo intimo dai due attori protagonisti, Marisa Tomei e Charlie Plummer che si alternano in scena con delicata profondità e rude razionalità, raccontando il lato intimo e commovente senza tralasciare la rabbia umana, e che quando finiscono per dividerla si fondono in un unica anima che è poi il nucleo dell'intera pellicola.
Momenti di smarrimento nel fitto bosco delle emozioni oscure da cui si rischia di non tornare. Poi la rinascita, lenta e dolorosa; una metamorfosi inaspettata ma necessaria. Straordinario il modo in cui tutti gli elementi partecipino al cambiamento e soprattutto la capacità propria del regista di riuscire a farne percepire l’evoluzione. Un film delicato e commovente che coinvolge da subito, ti accompagna per mano e ti lascia andare, lentamente, solo alla fine.
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