Regia di Krzysztof Zanussi vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
L'etere: un composto chimico in formato liquido che, ad inizi '900, si pensava potesse fornire grandi possibilità anche in campo medico, per l'utilizzo come anestetico o per altre applicazioni più complesse a carattere rigenerativo. Un medico polacco, studia con fervore l'applicazione del medicinale, e si trova in una occasione di urgenza a somministrarne una dose, che si rivela eccessiva, ad una splendida donna a cui fa la corte, ma che lo allontana sdegnata. La donna finisce per morire, e il medico viene arrestato e condannato alla pena capitale. Salvato in extremis per una misteriosa grazia imperiale, l'uomo riesce a farsi assumere come medico dell'esercito austro-ungarico, e a divenire uno dei fautori di esperimenti su cadaveri e cavie ancora viventi, seguendo il suo estroso e quasi diabolico istinto di sperimentazione.
Cona la sperimentazione, che il dottore pratica grazie anche alla dedizione di un giovane ex contadino conosciuto in occasione di un esperimento praticato sul cadavere del padre di costui, l'uomo vedrà accrescere il suo potere e la sua influenza ai vertici del regime, fino a raggiungere livelli vicini ad una onnipotenza terrena, varcati i quali comprenderà, in extremis, l'orrore di questa sua vita di menzogne e atti di prevaricazione, riuscendo a trovare il tempo ed il modo per accostarsi al pentimento.
Una sorta di Faust terreno, ma non meno diabolico, che applica le sue torture per un fine scientifico, non senza provare una soddisfazione che ha poco di scientifico, e molto di disumano e crudele.
Zanussi torna in regia con un film che si fa forte di ambientazioni piuttosto scenografiche, e non rinuncia ad uno stile molto tradizionale, quasi televisivo, che si perde in riprese con carrelli in movimento solenne che si aprono su scene di massa singolari e visivamente potenti, per concentrarsi poi in scene di interno claustrofobiche in cui ci pare di soffocare sotto l'effetto mefitico di questo etere dagli effetti spaventosi ed incontrollati.
Circostanza che fornisce al grande autore polacco di concentrarsi un0altra volta su tematiche a lui molto care come la scelta tra il bene ed il male, il libero arbitrio che fornisce vie di fuga e di scampo completamente impreviste, così come la possibilità di sbagliare e intraprendere la strada definitiva della perdizione; e ancora la capacità di soggiogare menti influenzabili, la presenza del male e del diavolo che influenza le scelte ed i percorsi di vita. E di capovolgere il corso delle vicende in base ai perversi accadimenti influenzati dal male che insegue e condiziona le esistenze con le sue promesse invitanti e tendenziose a cui abboccare, da pagare ad un prezzo sempre troppo alto.
Ottima la prova del protagonista, Jacek Poniedzialek, in grado di rappresentare la freddezza cinica di chi riesce a farla franca sulla pelle altrui, il male assoluto che si volge imprevedibilmente verso la strada della luce e delal redenzione.
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