Per Amin sta arrivando la fine delle vacanze estive. Il giovane fotografo trascorre le serate con Charlotte, l'ex fidanzata del cugino: lei gli parla di letteratura, lui la fotografa. Nessuno sa che si vedono e, soprattutto, non lo sa Ophélie, l'amica d'infanzia che confida ad Amin ogni suo problema con il padre che la vorrebbe a capo degli affari di famiglia, con il fidanzato Clement che ritornerà presto dall'Iraq per il loro matrimonio, con il bambino di Tony che porta in grembo e con Tony che vuole mantenere la loro relazione segreta. Mentre Ophélie è chiamata a scegliere cosa vuole realmente, Amin viene presentato da Tony a un produttore americano, che vorrebbe trasformare una sua sceneggiatura in un film con protagonista sua moglie Jessica. La conoscenza permette ad Amin di entrare nell'industria cinematografica, un mondo che rappresenta il suo più grande sogno, e di avvicinarsi a Jessica, una donna che vive in una sorta di gabbia dorata con un marito oppressivo.
Il secondo capitolo della trilogia del Mektoub torna ad estenuare il pubblico con una durata infinita e con la mancanza di una pur esile trama, filmando la vita dei personaggi mentre chiacchierano e ballano in disco, e nel frattempo inquadrando più culi che nell'intera cinematografia di Tinto Brass.
Smettila di guardare e vivi la tua vita.
Sono sirene, le donne di Abdellatif Kechiche. Si muovono e si dimenano fino allo sfinimento, senza possibilità di riposo, senza fermarsi mai, sudando tutto il loro sudore e emettendo odori e umori che la regia del regista tunisino, adesa alla loro pelle e ai loro movimenti, è in grado di riprodurre e riconsegnare completamente ai… leggi tutto
72 Festival di Cannes 2019
In concorso
Dopo un primo capitolo che già aveva messo a dura prova, Kechiche rincara la dose con una seconda parte delle prevista trilogia del Mektoub ancora più estenuante. Se il primo capitolo già soffriva per l'esiguità della trama, qui questa sparisce completamente, riducendosi la trama a due macrosequenze in cui semplicemente… leggi tutto
Parasite di Bong Joon ho: Palma d'oro al 72° Festival di Cannes. Comunque sia andata a finire, si è trattato di un festival qualitativamente alto,… segue
La sigla di Cannes è una scala, una montée de marches verso le stelle, verso la Palma d'Oro che come astro del cielo si solleva.
https://www.youtube.com/watch?v=nbiYYbUZQK8…
72 Festival di Cannes 2019
In concorso
Dopo un primo capitolo che già aveva messo a dura prova, Kechiche rincara la dose con una seconda parte delle prevista trilogia del Mektoub ancora più estenuante. Se il primo capitolo già soffriva per l'esiguità della trama, qui questa sparisce completamente, riducendosi la trama a due macrosequenze in cui semplicemente…
FESTIVAL DI CANNES 2019 - CONCORSO Esasperato, esagerato, interminabile, infinito, irritante, questo lunghissimo Intermezzo di Mektoub: ma questi non sono aggettivi che intendono demolire un'operazione cocciuta e scientemente concepita per innestarsi in un progetto compiuto ed elaborato nei dettagli, quale è appunto Mektoub. Mezz'ora di dialoghi fitti e "nature", che paiono troppo…
Smettila di guardare e vivi la tua vita.
Sono sirene, le donne di Abdellatif Kechiche. Si muovono e si dimenano fino allo sfinimento, senza possibilità di riposo, senza fermarsi mai, sudando tutto il loro sudore e emettendo odori e umori che la regia del regista tunisino, adesa alla loro pelle e ai loro movimenti, è in grado di riprodurre e riconsegnare completamente ai…
L'attesa s'era fatta troppo snervante, così ho allungato un po' il collo verso un wormhole quantistico dando un'occhiata all'in sala spingendomi sino al 29 febbraio 2020. Ed ecco il risultato [non sono riuscito…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (1) vedi tutti
Il secondo capitolo della trilogia del Mektoub torna ad estenuare il pubblico con una durata infinita e con la mancanza di una pur esile trama, filmando la vita dei personaggi mentre chiacchierano e ballano in disco, e nel frattempo inquadrando più culi che nell'intera cinematografia di Tinto Brass.
leggi la recensione completa di port cros