Regia di Pierre Schoeller vedi scheda film
VENEZIA 75 - FUORI CONCORSO
Nell'anno caldo, climaticamente ma soprattutto rovente di fermenti insurrezionali, datato 1789, la presa della Bastiglia permire al popolo oppresso ed affamato, vessato da tasse esose e mancanza di materie prime, di rivedere la luce: lo smantellamento della sommità del torrione della costruzione-simbolo della sovranità assomuta, ci fa percepire il significato in modo letterale, alludendo a quello più decisivo di carattere pratico-economico-sociale.
Mentre un re di nome Luigi XVI tentenna e, nascosto a Versailles nemmeno riesce a rendersi conto delle sofferenze del popolo tiranneghiato da una classe politica e nobiliare bramosa di risorse ed asseyata di potere, distruttrice privilegiata di risorse e vero freno a qualsiasi processo di rinnovamento economico-sociale in nome di un conservativismo criminale ed interessato, il popolo si organizza, emancipa e trova nell'assemblea costituente un modo ed un luogo per poter essere finalmente rappresentato e tutelato.
In questo periodo di sommosse e scontri sanguinosi, che culminano con la strage sulla folla perpetrata dall'esercito ai danni della popolazione inerme falciata e travolta senza nessuna palese giustificazione, affamata e invocante farina e altri beni di primo sostentamento, finiscono per creare figure di eroi nati dalla strada, e divenuti nel loro pudico anonimato, i padri costituenti della nuiva nascente democrazia.
Il film magnificamente ambientato di Pierre Schoeller, ne individua una manciata e ne sviluppa storie di fdntasia assolutamente pertinenti ai fatti reali storicamente documentati, all'interno dei quali si delineano le figure cardine della Rivoluzione francese.
E un cast straordinario (quasi inutile citarli, visto che ci sono proprio tutti) che raggruppa almeno metà dei divi più noti di tutta Francia, completa e dà lustro a questa sontuosa produzione utile soprattutto per fornirci un accurato ed approfondito ripasso storico di uno degli avvenimenti più importanti per l'affermazione di un nuovo e più moderno concetto di governo e di democrazia.
Un film impeccabile dunque, forse per questo inevitabilmente privo di un proprio carattere, di una struttura ed un linguaggio artistico e personale, autoriale che lo elevi da complessa, miniziosa ed accuratissima ricostruzione dei fatti, a opera d'arte forte di un proprio stile e una propria impronta indelebile in gradi divrendere il film unico ed uguale solo a se stesso.
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