Regia di Alfonso Brescia vedi scheda film
Il peplum era in fase decadente e Alfonso Brescia, che nel genere si era fatto le ossa come aiutoregista e sceneggiatore, ne approfittò per esordire in solitaria dietro la macchina da presa con questo lavoretto scialbo e per nulla originale; in seguito Brescia diverrà regista di serie B e C, licenziando prodotti anche più dozzinali e tirati via di questa non orribile pellicola. La sceneggiatura di Gian Paolo Callegari non contiene nulla che ormai, nel 1964, non sia già stato sentito e visto in un filone, quello mitologico, che imperversava sul grande schermo nazionale da un lustro abbondante; il budget è ridotto - come prevedibile - e nel cast compaiono solamente seconde linee del nostro cinema: Richard Harrison, Moira Orfei, Piero Lulli, l'apprezzato stuntman dalla luminosa carriera Giuliano Gemma. L'espediente del pellicciotto rosso (da cui il soprannome del protagonista positivo 'Lupo rosso') dimostra da sè, senza tanti giri di parole, gli scarsi mezzi a disposizione per il prodotto. 2,5/10.
L'imperatore Domiziano, soggiogato dalla consorte egiziana Artamne, diviene crudele e dispotico. A vendicare i romani pensa Lupo Rosso, un eroe popolare mascherato, appunto, con una pelle di lupo.
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