Cronaca dell'irresistibile carriera cinematografica della contadina Caterina divenuta una star del cinema italiano agli inizi del secolo con lo pseudonimo di Ausonia. Poi, allo scoppio della guerra, le cose cambiano.Simpatica, ma non divertentissima, rievocazione dell'ambiente del cinema muto.
L'omaggio di Steno al cinema muto delle origini, per quanto affettuoso e sincero, è impalpabile e scombinato. Complice un Walter Chiari lasciato a briglia sciolta e una Lea Padovani non sempre a suo agio come "burina" divenuta stella di prima grandezza. Qua e là riuscito (l'ironico e nostalgico finale) ma nel complesso irrisolto e sbrigativo.
Steno, Age e Scarpelli scrivono questa commediola metacinematografica i cui momenti migliori sono proprio le dirette rievocazioni delle pellicole dell'epoca del muto, sequenze in cui la nostalgia si mescola in maniera efficace con la buffa leggerezza delle comiche. Tutto il resto di Cinema d'altri tempi è Walter Chiari che gigioneggia alla sua maniera, Lea Padovani che gli fa da spalla (sebbene… leggi tutto
Una contadina buzzurra, nel 1910, diventa una diva del cinema muto e si innamora del suo regista... Dopo varie peripezie si sposeranno.
Un film d'altri tempi racconta il cinema d'altri tempi... Dispiace parlarne male perché un film del genere fa proprio tenerezza. Il guaio è che è un mix di commedia e malinconia che non funziona perché non fa ridere e non tocca il…
Steno, Age e Scarpelli scrivono questa commediola metacinematografica i cui momenti migliori sono proprio le dirette rievocazioni delle pellicole dell'epoca del muto, sequenze in cui la nostalgia si mescola in maniera efficace con la buffa leggerezza delle comiche. Tutto il resto di Cinema d'altri tempi è Walter Chiari che gigioneggia alla sua maniera, Lea Padovani che gli fa da spalla (sebbene…
L'impresa è ardua, lo ammetto, ma è ora che si faccia luce sulle reali origini della settima arte. Anche se in CR l'ottimo Marcello del Campo si è industriato nell'illustrarci gli albori di questo fenomeno…
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Commenti (2) vedi tutti
L'omaggio di Steno al cinema muto delle origini, per quanto affettuoso e sincero, è impalpabile e scombinato. Complice un Walter Chiari lasciato a briglia sciolta e una Lea Padovani non sempre a suo agio come "burina" divenuta stella di prima grandezza. Qua e là riuscito (l'ironico e nostalgico finale) ma nel complesso irrisolto e sbrigativo.
commento di degoffroUn mix di commedia e malinconia che non funziona perché non fa ridere e non tocca il cuore.
leggi la recensione completa di Carlo Ceruti