Regia di Gonzalo Bendala vedi scheda film
Quando dormono gli angeli chi veglia su di noi? Può essere una domanda con cui iniziare l’interpretazione di questo gentleman thriller di Gonzalo Bendala. Ma possiamo anche vedere negli angeli del titolo, i bambini, gli innocenti, che mentre sono a casa, al sicuro, a dormire, i loro genitori compiono atti riprovevoli. L’essenza di questo thriller, con protagonista un uomo bianco, ricco, borghese e spesso padre di famiglia, come ce ne sono tanti ormai in circolazione, quasi sia divenuta una classe antropologica riconosciuta e quindi rappresentabile – da cui l’idea di definirlo appunto gentleman thriller – è dopotutto l’indefinibilità notturna delle azioni e delle intenzioni, sia narrative che registiche.
Se da un lato la trama è chiara – il protagonista tornando di notte dal lavoro investe una ragazza e nel tentativo di salvarla in extremis con l’amica ancora sotto shock peggiora la situazione trasformandosi in un uomo pronto ad uccidere per evitare che il suo mondo gli crolli da sotto i piedi – poco chiara è invece la modulazione narrativa, poco lineare e abbastanza soporifera.
Non basta l’ottima atmosfera notturna e insana ricreata dal regista con pochi mezzi a disposizione, di cui si plaude la capacità di messa in scena, per godere di Cuando los ángeles duermen, perché purtroppo la vicenda sbanda troppo spesso tra una ripetizione narrativa e una deriva improbabile degli eventi che, non supportata da una direzione consapevole, ne vanifica l’impianto drammatico e la tensione di genere.
È anche vero che da più di dieci anni solo la Spagna è capace in Europa anche solo di pensare film di genere dalle traiettorie più diverse, ben diretti, con buoni mezzi, ottima fotografia, ottima produzione e sempre cast azzeccati. Certo, non ci si deve mai accontentare, ma è sempre già qualcosa di lodevole.
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