Regia di Mike Newell vedi scheda film
Ingenuo, utopico, con una dose generosa di retorica pacifista, ma sicuramente ben intenzionato. Difficile credere che un bambino possa cambiare il mondo, o che possa addirittura interloquire direttamente con il POTUS (un Gregory Peck a fine carriera), ma è bello sognarlo. Semmai a stridere nel film è che, al ragazzetto e alla sua protesta, s'uniscono una serie di sportivi professionisti che decidono, così facendo, di rinunciare a rimunerativi contratti, abbandonando le loro squadre. Per come andavano le cose già allora in ambito NBA o NFL, era impensabile che il pubblico americano se la bevesse sta cosa.
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