Regia di Norman Jewison vedi scheda film
Un altro "non-autore" in senso canonico, ma che ha lasciato più di un segno nella nostra memoria di cinefili, è Norman Jewison, al quale viene da affiancare , ad esempio, il nome di Curtis Hanson, che curiosamente, anch'egli, ha girato il "suo" film sulla fascinazione dell' Uomo per il gioco, e la drammaturgia complessa e compressa nello spazio di un tavolo ed alcune sedie: di Jewison è "Cincinnati Kid" , in cui si muove uno Steve McQueen vistosamente a proprio agio nei panni del giovane giocatore professionista, sentimentalmente inaffidabile, che arriva a giocarsi la finale di un torneo con un vecchio campionissimo delle carte, e si infrange a un passo dal trionfo per il suo non saper mettere in gioco tutto se stesso, trovando tripudio personale in una superficiale fiducia nelle proprie capacità, e evitando di considerare i risvolti a suo sfavore.
Passo non velocissimo, ma esplicativo delle sfumature dei personaggi e di un mondo a parte come quello dei "players", questo film ha il suo meglio nell'essere consapevole della natura di perdente di successo del protagonista, incapace di portare in fondo ciò che vive, sempre ad un passo dal trovare un'affermazione positiva di sè, e puntualmente rimesso alla casella di partenza. E' uno di quei film che lì per lì' lasciano domandarsi quale sia il motivo che l'hanno fatto diventare un piccolo classico, e la ragione si spiega da sola poco dopo averne concluso la visione.
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