Regia di Robert Hossein vedi scheda film
Un western inaspettatamente triste ...
Nella sanguinosa faida tra due famiglie , viene coinvolto un pistolero ritiratosi a vita privata . Ma violenza chiamerà altra violenza ... L' attore francese Robert Hossein scrive , dirige ed interpreta un originale ed ambizioso Western , tra l' esistenzialista ed il nichilista , dedicandolo poi all' amico Sergio Leone . Il risultato è parecchio discontinuo , perchè ad alcune buone idee fanno da contraltare un' evidente lentezza nell' azione e dei dialoghi veramente ridotti all' osso . Sarà per la co-produzione italo-francese o per la cupa cappa di violenza e di pessimismo che vi si respira , ma questa pellicola mi ha fatto venire un po' in mente il coevo " Il grande silenzio " .
Il cast ricostruisce l' accoppiata vincente del ciclo di " Angelica , marchesa degli Angeli " , grande successo seriale al botteghino di quegli Anni '60 . Ad affiancare il disilluso Hossein , troviamo quindi la bella Michèle Mercier , nei neri panni della vendicativa vedovella . Abbiamo poi una sfilza di caratteristi francesi poco noti , a sostituire i soliti volti spagnoli , a cui sono lasciate solo le comparsate . Per la parte italiana , si fa notare un insolito ma bravo Daniele Vargas , oltra ai più abituali Guido Lollobrigida , Ivano Staccioli e Benito Stefanelli . Belle le desertiche locations almeriane , con il desolato e desolante villaggio fantasma in cui vive il protagonista . Molto d' effetto la colonna sonora creata dal padre di Hossein , Andrè , che in pratica alterna due motivi per tutto il film , uno più classicamente movimentato ed un altro davvero dolente e malinconico , basato su di un semplice arpeggio di chitarra . Tra chi lo considera un capolavoro incompreso e chi invece un pesante mattone da intellettuali , io preferisco tenermi nel mezzo , cercando di apprezzarne gli aspetti positivi , e quindi gli do 6+ .
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