Regia di Peter Hedges vedi scheda film
Festa del cinema di Roma – Alice nella città.
Per conquistare la fiducia altrui sono necessari tempo e perseveranza, mai però come per recuperare il terreno perduto dopo avere, magari ripetutamente, deluso le attese. In questa condizione di debolezza, il sospetto è onnipresente, spingendo ad attenzionare il soggetto incriminato con una lente d’ingrandimento polarizzata, tanto più se di mezzo c’è una dipendenza di lungo corso e il rapporto tra le parti è il più profondo tra quelli previsti in natura.
Sul legame tra madre e figlio, con la droga a fare da detonatore costantemente pronto a innescarsi, è incentrato Ben is back, un dramma sviluppato in territori facilmente riconoscibili, ma con escamotage intuitivi, alterazioni degli stati d’animo e intensificato da una protagonista che, di fronte al passare degli anni, ha saputo rigenerarsi e quindi ricolllocarsi.
Senza alcun preavviso, Ben (Lucas Hedges) si presenta a casa della sua famiglia per festeggiare il Natale, lasciando temporaneamente il suo lungo e accidentato percorso di recupero dalla dipendenza da droghe.
L’intrusione a sorpresa, illumina di felicità sua madre Holly (Julia Roberts), nonostante i ricordi delle tante ricadute e dei disastri occorsi in passato. Per questo motivo, in accordo con suo marito Neal (Courtney B. Vance), Holly pone, come condizione essenziale per la sua permanenza, di rimanere sempre sotto il controllo del suo campo visivo.
Trascorrono solo poche ore e al rientro dalla messa trovano la casa svaligiata, scoprendo che il loro adorato cagnolino è scomparso nel nulla. I sospetti ricadono subito su Ben, almeno come coinvolgimento indiretto, spingendo il ragazzo a rintracciare i responsabili. Sempre con a fianco la sua indomabile madre.
Giunto alla quarta regia senza regalare lampi di genio (a oggi il più apprezzato risulta essere ancora Schegge di April, il suo esordio), Peter Hedges incrocia la strada di suo figlio Lucas, ma soprattutto di Julia Roberts, un’attrice che ha saputo riciclarsi, evidenziando una mirabile predisposizione a interpretare madri tenaci, premurose e coraggiose. Infatti, dopo aver sondato il terreno nel 2000 con Erin Brockovich. Forte come la verità, solo dodici mesi fa ha replicato in Wonder, mentre adesso prosegue su umori decisamente più drammatici.
Com’è facilmente intuibile, Ben is back non ha nella sua disponibilità un’opzione che scompagini completamente le carte in tavola ma, allo stesso tempo, si muove convintamente nella fitta rete di rapporti familiari devastati e comunque indistruttibili, dove cuore e ragione entrano in combutta, la giusta distanza scompare e i pregiudizi diventano verità.
Un’analisi diretta e intraprendente racchiusa nell’arco di poche ore, pur rievocandone altre del passato, mantenendo costante la tensione drammatica e seguendo pedissequamente la logica del racconto, secondo la quale non è possibile rilassarsi, perché una sola disattenzione potrebbe rovinare tutto, definitivamente.
Un passo compatto che produce i suoi massimi sfoghi e sforzi nell’ultima fase, una notte di ricerca, non solo fisica, e di molteplici dubbi che attanagliano il pensiero, con un approdo finale ricavato da un sensibile crescendo.
In tutto questo, dalla prima all’ultima scena, brilla la stella di Julia Roberts, protagonista di una plongée fatta di sbalzi umorali tra l’amore sconfinato, l’ansia di fallire e la paura di perdere per sempre una parte di sé stessa, mentre Lucas Hedges fornisce una prova robusta, più limata.
Per il tipo di cinema che espone, cioè senza rientrare nella galassia del cinema d’autore, ma nemmeno intenzionato a sciogliersi in una parabola conciliante, Ben is back è un esemplare di sicuro affidamento, con un carico di traumi, sensi di colpa, conti non regolabili e affetti sufficienti a riempirne le spaziature, con una stella luminosa che segna la via lattea del tragitto.
Ordinario nella sostanza, con le caselle fondamentali riempite e un’encomiabile Julia Roberts nel motore.
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