Regia di Felix Van Groeningen vedi scheda film
Seppur un pò didascalico e a tratti epigono di Sorrentino nelle musiche o in punti di creatività come quando un bambino in famiglia lancia dei colori su di una tela come faceva in modo più scenografico la bambina simil prodigio de La grande bellezza, il film è potente commovente e abbastanza riuscito.
Seppur un pò didascalico e, a tratti, epigono di Sorrentino nelle musiche o in punti di creatività come quando un bambino in famiglia lancia i colpi di colore su di una tela modello Jackson Pollock (tra l'altro in questi giorni in mostra a Roma al Vittoriano per gli amanti del genere), come faceva in modo più scenografico la piccola artista simil prodigio de La grande bellezza, il film è potente commovente e abbastanza riuscito.
Vi si analizza il rapporto di un padre con il proprio figlio Nicolas Sheff, che cade preda di droghe come il cristal meth e molte altre incluse l’eroina; quindi la conseguente difficoltà di capirne i perché e il senso di impotenza che ne scaturisce.
Da studente modello, amante del surf, bambino dolce e sensibile, l'anima dell'ottimo Timothée Chalamet, sempre più bravo dopo l'exploit di Call me By your name di Guadagnino, si trasforma in autodistruzione pura, senza cause manifeste, ad eccezione di un evidente divorzio dei genitori e allontanamento della madre in un’altra città.
Basato su una storia vera, quella tratta e narrata dal best seller del giornalista David Sheff e sul libro di memorie Tweak: Growing Up on Methamphetamines, in due romanzi racconta la sua drammatica vicenda.
Utile per i giovani confusi e per genitori assenti o poco attenti ai cambiamenti dei figli.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta