Regia di Julian Schnabel vedi scheda film
A dirigere Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità è Julian Schnabel, regista, sceneggiatore e pittore statunitense. Nato a New York nel 1951, si è trasferito con la famiglia nel Texas nel 1965 e ha frequentato l'Università di Houston prima di rientrare nella Grande Mela e viaggiare poi in Europa, dove ha particolarmente subito il fascino di Barcellona e dell'architettura di Antonio Gaudì. La sua prima mostra personale si è tenuta alla Mary Boone Gallery di New York nel 1979 mentre la sua prima opera da regista è datata 1996, anno in cui ha voluto rendere omaggio all'artista Jean-Michel Basquiat in Basquiat, selezionato dal Festival di Venezia.
Nel 2000, Schnabel è stato scelto nuovamente in concorso al Lido con la sua opera seconda, Prima che sia notte che, dedicata al genio dello scrittore cubano Reinaldo Arenas, ha vinto il Gran premio della Giuria e la Coppa Volpi per il miglior attore, Javier Bardem. Nel 2007 ha firmato Lo scafandro e la farfalla, che ha avuto la sua prima internazionale al Festival di Cannes e ben quattro nomination agli Oscar. Nello stesso anno ha completato il documentario Berlin su un concerto di Lou Reed mentre nel 2010 ha associato il suo nome al poco riuscito Miral.
Protagonista assoluto di Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità nei panni di Vincent van Gogh è l'attore Willem Dafoe. Noto per aver interpretato oltre 100 film nella sua carriera e per essere stato nominato agli Oscar grazie al lavoro fatto in Platoon, L'ombra del vampiro e Un sogno chiamato Florida, Dafoe ha così ricordato la sua esperienza: "Per me era indispensabile imparare a dipingere per capire meglio come van Gogh considerava la pittura e come grazie a essa riusciva a percepire il mondo. Mi hanno insegnato quali materiali usare e come tenere un pennello prima che Schnabel mi chiedesse di dipingere per conto mio. Non sono ovviamente diventato un pittore ma ho capito alcune cose che prima non capivo dell'arte: ispirazione, impulso, tecnica, formazione e allenamento sono stati tutti concetti nuovi per me. Ho imparato che grazie alla loro combinazione nasce un quadro e ho capito che più che interpretare van Gogh dovevo entrare dentro di lui e abitarlo, capendo cosa lo facesse sentire vivo a contatto con i suoi soggetti e, soprattutto, con la natura".
Figura centrale nell'ultimo periodo di vita di Van Gogh è quella dell'amico e pittore Paul Gaguin. Lo porta in scena l'attore Oscar Isaac, versatile attore in grado di passare da X-Men: Apocalisse a A proposito di Davis. "Gauguin ha convissuto con van Gogh ad Arles e molto si è scritto negli anni sulla loro tempestosa relazione e sull'impatto che l'amico ha avuto sulla follia del pittore di I girasoli", ha sottolineato Schnabel. "A me interessava semplicemente far vedere le differenze di pensiero sulla pittura che i due avevano: mentre van Gogh dipingeva a partire dai modelli, Gauguin usava la memoria e l'immaginazione".
Mentre Theo van Gogh ha il volto dell'attore Rupert Friend (visto in Morto Stalin, se ne fa un altro e nella serie Homeland - Caccia alla spia), diversi sono i cammei d'eccezione, da Mathieu Amalric (è il dottor Gachet) a Mads Mikkelsen (è il prete del manicomio in cui Vincent viene rinchiuso) passando per Emmanuelle Seigner (è madame Ginoux, proprietaria della locanda in cui Vincent affitta una stanza) e Anne Consigny (è la maestra in gita con i bambini).