Trama
Uno sguardo al periodo che Vincent van Gogh ha passato nella regione di Arles tra il febbraio del 1888 e il maggio del 1889.
Approfondimento
VAN GOGH: SULL'UOMO E SULL'ARTE
Diretto da Julian Schnabel e sceneggiato dallo stesso con Jean-Claude Carrière, Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità porta sullo schermo gli ultimi giorni di vita del tormentato pittore Vincent van Gogh, ponendosi domande sul senso dell'arte e sull'umanità stessa. Il periodo preso in considerazione va dal 1887, quando il pittore fu costretto a ritirare i suoi quadri da una mostra per assenza di visitatori, fino alla sua controversa morte. In particolar modo, ci si concentra sul legame che van Gogh ha intrattenuto con il fratello Theo e l'amico e pittore Paul Gauguin.
Con la direzione della fotografia di Benoît Delhomme, le scenografie di Stéphane Cressend, i costumi di Karen Muller Serreau e le musiche di Tatiana Lisovkaia, Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità viene così raccontato dal regista in occasione della partecipazione del film in concorso al Festival di Venezia 2018: "Questo film è un insieme di scene ispirate a dipinti di Vincent van Gogh, eventi della sua vita comunemente accettati come fatti realmente accaduti, dicerie e scene completamente inventate. Il fare arte dà l'opportunità di realizzare qualcosa di concreto, che esprime una ragione di vivere, se esiste una cosa simile. Nonostante tutta la violenza e le tragedie sofferte da van Gogh nella sua esistenza, non c'è dubbio che abbia vissuto una vita caratterizzata da una magica, profonda comunicazione con la natura e la meraviglia dell'essere. L'opera di van Gogh è fondamentalmente ottimista. Le convinzioni e la visione alla base del suo singolare punto di vista rendono visibile e fisico ciò che è inesprimibile. Sembra essere andato oltre la morte, incoraggiando gli altri a fare altrettanto.
Questa non è una biografia del pittore realizzata con precisione scientifica. È un film sul significato dell'essere artista. È finzione, e nell'atto di perseguire il nostro obiettivo, se tendiamo verso la luce divina, potremmo addirittura incappare nella verità. L'unico modo di descrivere un'opera d'arte è fare un'opera d'arte. 'Riuscire a creare qualcosa di imperfetto, di anomalo, qualcosa che alteri e ricrei la realtà in modo tale che ciò che ne risulta siano anche delle bugie, se si vuole, ma delle bugie più vere della verità letterale', sosteneva van Gogh stesso. Il van Gogh che ho messo in scena deriva dalla mia personale risposta davanti alle sue opere e non da quello che gli altri hanno scritto su di lui: ho tenuto in considerazione lettere, biografie, aneddoti e leggende, ma le ho rielaborate offrendo una delle innumerevoli prospettive sulla sua biografia. Mi sento di asserire quindi che si tratta di un lavoro di pura immaginazione, un'ode allo spirito artistico e all'avere una convinzione così forte tanto da dedicarvi la propria stessa vita
Il desiderio di fare un film su van Gogh è nato in me dopo aver visitato la mostra al museo d'Orsey intitolata Van Gogh / Artaud: The Man Suicided by Society, in cui 40 dipinti del pittore sembravano quasi voler prendere vita per conto proprio".
Il cast
A dirigere Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità è Julian Schnabel, regista, sceneggiatore e pittore statunitense. Nato a New York nel 1951, si è trasferito con la famiglia nel Texas nel 1965 e ha frequentato l'Università di Houston prima di rientrare nella Grande Mela e viaggiare poi in Europa, dove ha… Vedi tutto
Trailer
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- Coppa Volpi miglior interprete maschile a Willem Dafoe al Festival di Venezia 2018
Commenti (8) vedi tutti
Bene, ma la regia non osa fino in fondo nel cercare di creare un'opera originale. Il cast di contorno non sempre è all'altezza del protagonista. 6+
commento di fra_pagaJulian Schnabel gira spesso in soggettiva per ricreare visivamente lo sguardo creativo di Van Gogh, per portare su schermo la sua idea dell'eterno apparire dei doni della paura. Una biografia illineare che riesce a far emergere la complessa genialità del grande pittore. Un buon film, ma senza guizzi particolari. Grande prova d'attore di Defoe.
commento di Peppe ComuneFilm biografico dell’ultimo anno di vita di Vincent Van Gogh.. emozionante vedere la sua difficoltà di convivere con questo suo disturbo mentale.. viene presentato molto bene nel film.. tutto ottimo..regia sceneggiatura e interpretazione.. voto 9
commento di nicelady55L'intensa e un po' allucinata interpretazione di Willem Defoe è il cuore dell'ennesima trasposizione cinematografica sulla vita del tormentato pittore olandese, arricchita da splendidi riprese in esterna nella campagna francese.
commento di Fanny SallyIl tormento dell'anima dell'artista e genio incompreso Vincent Van Gogh.Film spirituale sulla visione dell'arte e sopratutto dell'essere "diverso"...
leggi la recensione completa di GIMON 82Davvero una bella sorpresa questa pellicola su Van Gogh! Un Dafoe straordinario, pregno di serialismo e concetrazione nel ruolo, con una storia cupa e parecchio intrigante. Spero, almeno per lui, la vittoria come miglior attore agli Oscar 2019.
commento di AndrewTelevision01regia discutibile, grande Defoe; merita di esser visto.
leggi la recensione completa di Utente rimosso (dilo)Nel 1889 Van Gogh dipinse un Autoritratto con l'orecchio bendato. Olio su tela. ORECCHIO DESTRO. Nel Film si evidenzia ORECCHIO SINISTRO!!
commento di twingonera