Regia di Neil Jordan vedi scheda film
Una bella ragazza del Massachussets di nome Frances (Chloe Grace Moretz), dopo aver affrontato il lutto della perdita prematura della madre, si trasferisce a N.Y. a lavorare presso un prestigioso ristorante. Condivide un piccolo appartamento con una coetanea a cui è molto affezionata, e conduce una sua vita tra il malinconico e l'ordinario.
Il giorno in cui trova sulla metro una bella borsa da donna incustodita, e decide per reazione di prendersene cura, finisce poco dopo per conoscere la sua matura proprietaria, donna piacente e sola, Greta appunto, vedova ed amante della musica classica.
Le due diventano amiche, sino a che Frances scopre, celati in un armadio del salotto della donna, inquietanti particolari che la convincono di trovarsi vittima di una folle psicopatica che cerca di insediarsi nella sua vita con modi e stili tentacolari. Detto fatto: per la povera Frances sarà inizio di un vero e proprio incubo.
L'atteso ritorno in regia del valido regista Neil Jordan, non nuovo ai thriller dalle tinte ed atmosfere forti, si consuma attraverso una vicenda indubbiamente carica di tensione, ma anche prevedibile e scontata nel modo in cui questa tensione viene sviluppata e fatta rappresentare.
Il fatto poi di affidare il ruolo apicale della folle, disturbata protagonista ad una attrice illustre come Isabelle Huppert, da sin troppi anni legata indissolubilmente alla interpretazioni di personaggi femminili controversi ed instabili, finisce per trasformarsi da una garanzia di successo, ad un pesante rischio di ripetizione di tante altre parti precedentemente e con più successo affrontate dalla ottima attrice francese: ancora una donna dura e dark fino al midollo, che il film tuttavia non è in grado appieno di chiarire in nome di quale folle sentimento agisca: follia nuda e cruda, solitudine degenerata, amore incondizionato fisico/sessuale o materno?
Non si riesce a capire molto bene, ed il film, che riserva tuttavia curiose ed azzeccate scenografie torve e cupe consone alla circostanza, diviene presto debitore di molti altri film dominati da una femme fatale di carattere (la Glen Close di Attrazione Fatale su tutte) che perde il lume della ragione e diventa una pazza psicolabile senza controllo.
Il cast di livello è completato dalla altrettanto bella Maika Monroe, oltre che dal fidato ed immancabile Stephen Rea, quasi sempre presenza immancabile nei film del celebre regista irlandese, anche quando, come in questo caso, il suo ruolo è relegato a poco più che un prezioso cameo.
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