Regia di Baltasar Kormákur vedi scheda film
Un amore che supera la forza della natura ...
Una coppia di fidanzati si accolla il compito di condurre una barca a vela dalla Polinesia alla California , ma incappa in una disastrosa tempesta ... Baltasar Kormakur è un regista islandese ormai piuttosto noto , tanto da essere chiamato spesso a girare produzioni americane come questa . Nei suoi film i protagonisti si trovano di frequente ad affrontare situazioni molto estreme basate su vicende reali , come nel caso di " Everest " o di " The deep " , che racconta la storia di un altro naufragio . Qui Kormakur dirige una pellicola che un po' un bilanciato mix tra un survival movie ed un film sentimentale . Infatti , se la pellicola comincia subito dopo la tempesta , il seguito alterna le avventurose peripezie dei naufraghi con numerosi romantici flashbacks in cui si raccontano gli avvenimenti antecedenti , che li hanno fatti incontrare ed innamorare . E così si comprende che alla deriva , come da titolo , non c' è solo la loro imbarcazione ma anche le loro vite precedenti , quelle di due anime solitarie ed avventurose , con una lei giramondo senza saldi legami familiari e con un lui senza più una famiglia che attraversa gli oceani in solitudine . Il loro incontro fortuito è stato una vera e propria ancora di salvezza per entrambi , che grazie all' amore supereranno le infinite difficoltà .
I due unici protagonisti capovolgono gli abituali clichè , con la tenacissima Shailene Woodley ( già vista nella saga di " Divergent " ) che si deve prendere cura dell' imbarcazione e del compagno ferito , Sam Clafin ( reduce dalla saga di " Hunger games " ) . In conclusione , nonostante qualche immancabile lentezza che lo frena , con un po' di noia che affiora qua e là e con qualche melensaggine di troppo , si tratta di un film quantomeno sufficiente , se non altro per le belle immagini della barca travolta dal grande uragano . Il 6 pieno se lo merita .
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