Espandi menu
cerca
Keep Going

Regia di Joachim Lafosse vedi scheda film

Recensioni

L'autore

obyone

obyone

Iscritto dal 15 dicembre 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 94
  • Post 6
  • Recensioni 523
  • Playlist 18
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Keep Going

di obyone
6 stelle

Kacey Mottet Klein, Virginie Efira

Keep Going (2018): Kacey Mottet Klein, Virginie Efira

 

Venezia 75. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Con il film "L'économie du couple" Joachim Lafosse ha ritratto le tensioni emotive in un matrimonio alla frutta, cercando di rendere al meglio il rapporto tra coniugi in un ambiente famigliare in decadenza. Con il nuovo film, "Continuer", presentato nell'ambito delle Giornate degli Autori, il regista belga riprende il discorso dove l'aveva interrotto raccontando i rapporti tra gli individui. Stavolta l'autore francofono pone attenzione alla delicata relazione tra consanguinei e abbandona i luoghi chiusi di un appartamento conteso per girare en plain air tra i meravigliosi e virginei paesaggi del Kirghizistan (in realtà in Marocco le location) che si adattano a pennello al burrascoso rapporto tra madre e figlio. Lei (Vierginie Efira) è Sybille, la madre. Lui (Kacey Mottet Klein) è Samuel, il figlio. Vagano nel bel mezzo delle steppe asiatiche a dorso di cavallo e ricevono le attenzioni dei locali, spesso ospitali verso gli stranieri, qualche volta minacciosi nell'imporre la propria conoscenza di un luogo impervio e poco battuto che spesso minaccia di assestare colpi bassi agli inesperti viandanti. Sybille ha speso tutti i suoi soldi per avere la chance di trascorrere del tempo con il figlio che ha abbandonato molti anni prima e che è cresciuto con il nonno materno a pane e cavalli. Ora che il vecchio se n'è andato, e qualcuno deve occuparsi di Sam fino al compimento della maggiore età, Sybille vorrebbe ricucire lo strappo attraverso lo stratagemma del viaggio alle origini, che il giovane riottoso, assolutamente, non gradisce. La passione per i cavalli che Samuel condivideva col nonno è l'unica cosa che lo lega alla madre durante il cammino in cui il giovane si dimostra per quello che è: un puledro imbizzarrito che assesta continui "calci" ad una madre, incapace di tenerlo per le briglia e costretta a subire i violenti cambi d'umore, tipici di un'adolescenza difficile. Il tema del viaggio non è certo originale e nemmeno il pretesto di mettere insieme il cane col gatto, affinché diventino amici, per effetto di una convivenza forzata, non è nuovo. Ma queste strutture narrative, seppur ataviche, possono diventare un utile alleato per raccontare una storia di formazione e crescita personale che sia piacevole per il pubblico. Il problema, dunque, non è tanto la struttura ma la storia che, nel caso specifico, appare debole in alcuni tratti o manchevole di un sufficiente sviluppo. Trasposizione del romanzo "Continuer" di Laurent Mauvignier (cosceneggiatore con Lafosse) il film, se mi si passa il termine, è una bella cartolina illustrata da un paesaggio mozzafiato e colori vividi. Il ritmo va a passo di equino e solo in poche scene la tensione diventa avvinghiante quanto il pantano in cui il ronzino di Samuel sprofonda, o plumbea come la notte che nasconde la fuga del cavallo di Sybille. Lafosse lascia, invece, molto spazio ai due personaggi, alle loro sfuriate, alle loro risate, ai loro silenzi, al tentativo di costruire un sentimento concreto. Gli attori sono bravi specie il giovane Mottet Klein nella parte del cawboy indisciplinato. Discutibili alcune scelte narrative, che sembrano poco credibili o poco sfruttate specie nel finale quando il ragazzo si da alla fuga a causa del comportamento della madre che flirta con uno sconosciuto. Il finale tagliato con l'accetta, che lascia, a dir poco, perplessi, non aiuta certo a dare uno sviluppo sufficiente all'analisi delle implicazioni freudiane dell'amore materno concepito nella sua esclusività figliale. La necessità di staccare il giovane uomo dal cordone ombelicale mai reciso, nonostante gli anni di lontananza, è un altro tema su cui il regista avrebbe potuto soffermarsi maggiormente se non avesse avuto fretta di chiudere il "recinto". Chiaro invece il messaggio che i sentimenti vanno levigati ed il rispetto va conquistato e poi condiviso in un lungo viaggio lastricato di buone intenzioni e cosparso di ostacoli che si chiama vita. Nel complesso piacevole pur nelle sue imperfezioni.

 

Kacey Mottet Klein, Virginie Efira

Keep Going (2018): Kacey Mottet Klein, Virginie Efira

Virginie Efira, Kacey Mottet Klein

Keep Going (2018): Virginie Efira, Kacey Mottet Klein

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati