Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Un western d'avventura ambientato nel Messico della Rivoluzione. Non sono pochi i film italiani posti in scena in questo contesto e il presente ha molti elementi in comune con gli altri. Un avventuriero straniero - polacco, in questo caso - si lega ad un capobanda messicano, meta' rivoluzionario, meta' ladro, in cambio di un ghiotto compenso, per "insegnargli" a fare la rivoluzione e contemporaneamente guidarlo nelle scorrerie contro banche e possidenti. Nella vicenda s'inseriscono una donna, che influenza le azioni del capobanda, ed un criminale americano, vendicativo e sanguinaria. L'evoluzione della storia non riserva particolari colpi di scena, ma la visione non annoia grazie al carisma del polacco (Franco Nero), ed all'espressivita' del co- protagonista messicano, che non e' all'altezza di Tomas Milian nel sostenere questo ruolo, ma e' comunque ben caratterizzato, quale classico popolano spinto sulla strada della violenza dalla poverta', e, nel corso della storia, pur non perdendo l'attitudine al crimine, educato alla formazione di una coscienza civile dai dialoghi del socio, dall'influenza della donna, e dalle ingiustizie che la sua gente ogni giorno e' costretta a patire. Bravo Jack Palance in un ruolo che interpreta spesso, un antagonista tanto sanguinario, quanto lucido e freddo. L'ambiente ricostruito e' quello di un Messico di inizio '900, con gli elementi classici del vecchio west cui si aggiungono tocchi di "modernita'" quali autoveicoli, mitragliatrici, aereoplani. Ottime le musiche di Ennio Morricone, intense ed evocative le sequenze del duello, che a mio parere poteva essere una degna conclusione del film, che invece continua, mostrando altri eventi e forse perdendosi un po'.
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