Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
Montalbano indaga, cercando la definizione del lemma più importante, e misterioso, del dizionario della vita. Citazioni letterarie, tanta malinconia e qualche sorriso, soprattutto per le uscite dell'impagabile Catarella. Voto 6 e mezzo.
Come afferma assai vivacemente Salvo nella sequenza onirica iniziale, bisogna chiarire cosa si intende per amore; di certo è amore il sentimento che ha unito per tutta la vita una coppia di attori e che li spinge a inscenare le prove per una recita che nè l'una nè l'altro vorrebbe mai fare; sembra invece meno chiaro il legame tra una donna dal passato drammatico, sparita da un mese, e il compagno, in cui l'ombra di una gelosia malinconica si allunga sull'affetto e la passione. La vicenda degli attori permette di chiamare in causa il Bardo e Pirandello, e l'episodio nel suo complesso sembra trarre qualche spunto dal racconto "Leonora,addio!". Montalbano investiga, ma il mostro dagli occhi verdi tormenta pure lui, e, a differenza del commissario, sa usare anche i social network; per scacciare il tarlo del sospetto Salvo decide di andare oltre il consentito, ma non è tecnicamente capace di farlo, pertanto è costretto a rivolgersi a qualcuno di cui sa di potersi fidare, e che sappia di informatica, anzi, di "informaticia": le opzioni non sono poi troppe. L'umile agente Catarella viene così implicato nel "Livia-leaks", rivelandosi un hacker capace di fare a pezzi qualsiasi sistema di sicurezza telematico, un po' come fa con la grammatica e la sintassi della lingua italiana; finisce però per andare in tilt pure lui, tra files da non aprire e dilemmi morali; uscirà pulito dalla vicenda, nonchè vincitore dall'eterno scontro con la porta dell'ufficio del commissario, riuscendo alfine a scassarla. Il ruolo della donna scomparsa è interpretato da Serena Iansiti, già nota alle autorità di Vigata (e agli appassionati delle storie di Montalbano) per il ruolo, completamente diverso da questo, della rivale di Livia nella spin-off "Il giovane Montalbano".
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