Regia di Florestano Vancini vedi scheda film
Durante la sei giorni di Milano, un medico viene tampinato da una ragazza che sostiene di aver avuto la sua prima esperienza sessuale con lui (che era ubriaco e non ricorda nulla) l’anno prima a Cesenatico, e si porta dietro il bambino nato da quell’unico incontro; ma non vuole nulla da lui, si trova lì soltanto di passaggio. Un film che non lievita, perché fatto con ingredienti sbagliati: troppe storie buttate lì senza un perché, troppi personaggi di contorno insignificanti (i bulli che tormentano un uomo e il suo bambino, la prostituta con il compagno drogato), un clima da baraccone che vorrebbe essere felliniano ed è solo confuso. Interessante semmai la descrizione dell’ambiente del velodromo, documento di un’epoca in cui il ciclismo su pista era uno spettacolo che attirava ancora un certo pubblico. La legnosità di Giuliano Gemma viene compensata da una Edy Angelillo vispa e simpatica; i cantanti Franco e Regina, che si intravedono a un certo punto, sono i suoi veri genitori.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta