Sotto il cielo cupo di una piccola città nel nord della Cina, si intrecciano diverse vite. Per proteggere il suo amico, il sedicenne Wei Bu spinge il bullo della scuola dalle scale mandandolo in ospedale. Temendo le conseguenze di quanto accaduto, Wei fugge via e a lui si uniscono il vicino Wang Jin e la compagna di classe Huang Ling, tormentata dalla relazione sessuale che ha con il direttore della scuola. Mentre i tre cercano di far perdere le loro tracce, il fratello del bullo e un amico hooligan danno loro la caccia.
Opera prima ed ultima di profonda sensibilità e disperazione, indubbiamente sprigiona tutto il pessimismo che ci si può attendere da una persona alla vigilia del suicidio.
Il suicidio del giovane regista, Hu Bo, ha determinato un'ondata di commozione di fan che hanno gridato al capolavoro. In realtà, il film ha un solo punto di vista e appare troppo costruito per coinvolgere davvero: scorci, mezze figure che fissano il vuoto, sequenze lunghe senza mostrare nulla appesantiscono una giornata comune nel nord della Cina
Quello che, con le sue quasi quattro ore sofferte, rabbiose e rigorose, senza neanche un minuto di troppo, un eccesso o un compiacimento, sarebbe potuto essere lo splendido primo atto di una grande carriera, rimane un atto unico, un esordio e al tempo stesso un testamento precoce di abbagliante bellezza destinato ad essere ricordato negli anni.
An Elephant Sitting Still è un film cinese del 2018; scritto, diretto e montato da Hu Bo
Sinossi: In una cittadina industriale nella Cina settentrionale, durante una fredda giornata autunnale la vita di quattro persone si intreccierà ineluttabilmente fra incidenti involontari e scelte familari immorali; tutti e quattro condividono una vita buia, vuota dove dolore… leggi tutto
Pellicola cupa, plumbea (il sole non esiste) che dipinge le solitudini, le disillusioni, la pochezza dell'animale uomo e la rassegnazione davanti al fato, alle avversità. Non esiste fuga? Non esiste un cambiamento? Scenario è un agglomerato sub-urbano dimenticato da Dio dove regna l'immondizia e il niente. In questo vuoto si intrecciano le vite dei personaggi in sole 2…
Apologo del male di vivere scritto, diretto e montato dal giovane autore Hu Bo, suicidatosi a soli ventinove anni appena completata questa sua opera prima ed ultima, che indubbiamente sprigiona tutto il pessimismo che ci si può attendere da una persona alla vigilia del suicidio.
Un criminale di mezza tacca si sente in colpa per il suicidio di un amico a cui…
Partecipo piuttosto attivamente a questo bel sito di cinema dal maggio 2011, e da un paio di anni successivi a quella data, sono solito, ogni fine anno,… segue
An Elephant Sitting Still è un film cinese del 2018; scritto, diretto e montato da Hu Bo
Sinossi: In una cittadina industriale nella Cina settentrionale, durante una fredda giornata autunnale la vita di quattro persone si intreccierà ineluttabilmente fra incidenti involontari e scelte familari immorali; tutti e quattro condividono una vita buia, vuota dove dolore…
Riferimenti:
//www.filmtv.it/post/36889/il-sondaggione
(è il Post in cui trovate tutto ciò che ha preparato questo aggiornamento dell' Antologia Cinèmatographe, che parte dal 1895)…
L'attesa s'era fatta troppo snervante, così ho allungato un po' il collo verso un wormhole quantistico dando un'occhiata all'in sala spingendomi sino al 29 febbraio 2020. Ed ecco il risultato [non sono riuscito…
Per fortuna esiste il cinema. Almeno nella mia vita. Non che questo debba necessariamente sostituirsi alla vita reale, di cui non posso francamente… segue
Francamente, non capisco. Molte cose, chiaro: la fisica quantistica e la quantità di sticazzi che m'aizza ogni notizia esplosiva (“boom!”, “hype!”, “imperdibile!”, e via di…
C’è una geografia che sanguina. Il cinema di Hu Bo, visto, analizzato, commensurato e catalogato in cento modi diversi, forse può anche rientrare in questa strana ideografia cardinale. Cercherò di spiegarlo in brevi e – spero – chiare note.
“Quando Cristoforo Colombo si propose di attraversare gli ampi spazi vuoti all’ovest…
Premio del pubblico BNL 2018 alla 13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA Miglior film della sezione collaterale ALICE NELLA CITTA' 2018 Ci sono state, anche se… segue
La tredicesima edizione della Festa del cinema di Roma si è conclusa nella giornata di sabato 27 ottobre, assegnando - tra lo stupore generale - il… segue
È terminata la 13° edizione della Festa del Cinema di Roma (e quindi la 16° della "gemella" Alice Nella Città), la quarta che mi ha visto impegnato in qualità di inviato di FilmTv.it:…
13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE In una località industriale della Cina del Nord - luogo indefinito ed indefinibile ove il cielo non può mai permettersi aperture a spiragli di sereno, e le anime oppresse degli abitanti paiono condannate ad un destino prescritto ed immodificabile - una serie di eventi concatenati ed in qualche modo legati tra loro,…
Per difendere un suo amico accusato di avergli rubato il cellulare, Wei Bu manda fortuitamente giù per una rampa di scale il bullo della scuola, costringendolo in ospedale in condizioni critiche; il fratello di quest'ultimo, Yu Cheng, a capo di una piccola gang locale, decide di dargli la caccia per vendicare l'accaduto, ma è a sua volta assalito dai sensi di colpa…
Giunta alla tredicesima edizione, la Festa del cinema di Roma conferma quelle vocazioni che l’hanno contraddistinta negli ultimi anni. Dal 18 al 28… segue
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Commenti (7) vedi tutti
La Cina con tutrti i difetti dell'occidente. Non si salva nulla. Noioso e borioso. 4+
commento di BradyNotevole, anche nella durata.
commento di quantimondiOpera prima ed ultima di profonda sensibilità e disperazione, indubbiamente sprigiona tutto il pessimismo che ci si può attendere da una persona alla vigilia del suicidio.
leggi la recensione completa di port crosUna pellicola cupa che esprime probabilmente le difficoltà di vita anche del regista che si dimostreranno purtroppo fatali.
leggi la recensione completa di Lorenz666Cosa lunga,pesante e sonnacchiosa.voto.1.
commento di chribio1Il suicidio del giovane regista, Hu Bo, ha determinato un'ondata di commozione di fan che hanno gridato al capolavoro. In realtà, il film ha un solo punto di vista e appare troppo costruito per coinvolgere davvero: scorci, mezze figure che fissano il vuoto, sequenze lunghe senza mostrare nulla appesantiscono una giornata comune nel nord della Cina
commento di maurri 63Quello che, con le sue quasi quattro ore sofferte, rabbiose e rigorose, senza neanche un minuto di troppo, un eccesso o un compiacimento, sarebbe potuto essere lo splendido primo atto di una grande carriera, rimane un atto unico, un esordio e al tempo stesso un testamento precoce di abbagliante bellezza destinato ad essere ricordato negli anni.
leggi la recensione completa di pazuzu