Regia di Nick Baker-Monteys vedi scheda film
L'arte sublime del sentimentalismo smielato, è già chiara fin dalla dedica iniziale, sovra impressa, che riporta, parola più parola meno, la frase"per tutti quelli che non hanno mai conosciuto i loro nonni". Ecco, io avrei dovuto già smettere la visione. Invece, spinto dai bagordi dei commenti positivi, mi sono bevuto le quasi due ore di questo polpettone teutonico, lacrimoso e lacrimevole, solo per finire la visione con la voglia di bombardare l'Ucraina, la Russia e Berlino. Un regista inesistente, scarso, e una trama scontatissima, telefonata, con personaggi orrendi, con in cima la nipote, di un'antipatia rara, un russo che cerca di fare il simpatico tipo il protagonista di "Ogni Cosa è Illuminata", (un capolavoro, al confronto), e un vecchio che almeno non parla e che almeno è recitato bene da Jurgen Prochnow. Un film tagliato con l'accetta, didascalico, che riesce nell'impresa di mischiare due guerre, la seconda e l'attuale conflitto nel Donetsk ucraino, con una disinvoltura rara, mentre questi tre figuri si trascinano alla ricerca del lontano amore del vecchio tedesco, che nasconderà, manco a farlo apposta, un segreto di Pulcinella. Per arrivare a tutto ciò, il regista non trova di meglio che riempire il film di lacrime e abbracci, senza mai nemmeno provare a rendere il tutto più leggero, visionario, interessante. Si parte, da Berlino, e si arriva, e in mezzo davvero poca roba, sentimenti tanto al chilo e la voglia che finisca presto. Non è così, il film sfiora le due ore, morendo in un finale di una banalità assoluta, come tutto il film.
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