Regia di Luis Buñuel vedi scheda film
Uno degli ultimi film di Bunuel in “trasferta” messicana, un antico amore per il romanzo di Emily Bronte che lo aveva avvinto per una reinterpretazione fortemente dark, ha fatto si che la storia è riuscita nei suoi intenti, tenendo però conto di una interpretazione degli attori abbastanza datata e sopra le righe; il fattore della recitazione degli attori non è una novità per il cinema del regista, ma qui la produzione ha pigiato per una più che realtà del momento che si trasforma in scelte drammatiche tipicamente legate ai melò del tempo. L'amore forte, e dagli stessi protagonisti contrastato violentemente ed accettato come una sfida contro sé stessi e la stessa vita, arriva a far salire il termometro della febbre dei due interpreti che non terranno conto neanche della morte, forse il passo necessario per arrivare ad amarsi per sempre. Il cinema surreale del regista deve fare i conti con il mercato, ma in più parti spunta inevitabilmente, come nella parte finale davvero in maniera mirabile. Qui si anticipa anche in parte il lato horror dell'Amour Fou, con una scena che ci fa rimanere paralizzati nella scena del bacio di Catalina morta, anticipazione poi ripresa di decine di film horror di fine anni'50 e anni '60 in stile gotico
Una Bronte fortemente rivisitata, dal punto di vista della storia, ma senz'altro Bunuel ha scoperto e rafforzato il lato dark che in fondo
Una scelta forte per un romanzo estremamente romantico, ma che ha guardare bene ha tutte le tracce che il regista ha msso in evidenza
Volto più che giusto e calibrato come interprete
Alle volte cede ai manierismi, ma altre rimane perfettamente in linea
Il ruolo della sorella, non so se spinta dal regista o da lei stessa ma i manierismi sono advevro troppi
Il ruolo del marito, anche lui in linea con il suo personaggio e quindi perfetto
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