Regia di Jon Jost vedi scheda film
Un regista straniero (proiezione autobiografica dello stesso Jon Jost) che deve girare un film in Italia si scontra con il sistema delle bustarelle. Una donna, volendo far sloggiare dal suo appartamento un’inquilina morosa, si rivolge a un influente politico. Un uomo va davanti al cippo funerario di Pasolini e gli descrive l’attuale degrado della società italiana. Ecco uno di quei casi in cui le ottime intenzioni non bastano a raggiungere un risultato soddisfacente: posso capire la volontà di evitare il film di denuncia duro e puro alla Rosi, ma le modalità rappresentative qui adottate fanno perdere forza al messaggio. Gli episodi vengono brutalmente giustapposti l’uno accanto all’altro, e certe scene sfidano la pazienza dello spettatore (nel lungo soliloquio della ragazza argentina si sentono la sua voce originale, quella doppiata e una musica invadente, con l’effetto di oltrepassare i limiti della comprensibilità). Peccato.
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