Espandi menu
cerca
Pane dal cielo

Regia di Giovanni Bedeschi vedi scheda film

Recensioni

L'autore

DaniloDara

DaniloDara

Iscritto dal 14 novembre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 1
  • Post -
  • Recensioni 40
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Pane dal cielo

di DaniloDara
8 stelle

Un film che per qualche motivo non ha incontrato il gusto degli utenti di FilmTv. Fa niente. Io l'ho trovato un film ben fatto, molto gradevole, e soprattutto importante. Ci parla della vita e dei valori dei senza tetto milanesi, ripresi dal loro punto di vista, ed io questo punto di vista prima del film non lo conoscevo. Lo consiglio vivamente.

Io non frequento altre piattaforme cinematografiche oltre FilmTV. 
Il motivo? Trovo una notevole correlazione tra i gusti di questa comunitá ed i miei.
Pertanto vado sul sicuro nel vedere un film che viene recensito bene, cosí come nel saltare un film che viene recensito male.

Per una volta rilevo che mi trovo in completo contrasto con il voto espresso dagli utenti rispetto a questo film, ed é questo il focus della mia recensione.

Non certo la trama, che mi pare quasi secondaria: un neonato che puó esser visto solo dai puri di cuore, del quale la comunitá dei senza dimora ed emarginati si prende cura e che al di lá dei rispettivi credo religiosi li unisce e rende migliori loro e forse successivamente il mondo.

Di questo film ho apprezzato la regia di Giovanni Bedeschi, quasi sempre semplice, lineare e di buon gusto. Quasi sempre.
Badeschi ne é stato anche produttore.
Ho apprezzato moltissimo i due protagonisti: una ancora bella Donatella Bartoli, credibilissima nel ruolo di una clochard non completamente in controllo di se stessa ma tenera oltre le aspettative, sguardo a tratti stralunato, a tratti penetrante, sempre dalla parte giusta; e questo Sergio Leone del quale ammetto di non sapere nulla ma anche lui molto credibile nel ruolo di un ex proprietario di officina meccanica che a seguito di incomprensioni in famiglia verso la moglie e la figlia molla tutto e si trasferisce nella comunitá dei barboni milanesi.
Ho apprezzato questo Gigi Piola - perdonatemi, anche di costui non so nulla - che ci fa comunque da Virgilio nel nostro viaggio e ci conforta col suo buon senso.
E - Diamine - ho apprezzato anche l'interpretazione di Paola Pitagora, che immagino essere avvenuta piú o meno senza retribuzione.

Alcune scene del film suonano invero abbastanza scontate e stucchevoli, ne attribuirei la responsabilitá allo sceneggiatore, tal Franco Dipietro.
A causa di qualche caduta di tono di esagerato stile "buonista", infatti, nella seconda parte del film si perde forse un pó di vista l'intento descrittivo e si abbraccia una lettura facilmente tendenziosa che vi lascio ritrovare e - come ho fatto io - ignorare.

Perché il film ha i suoi lati fortemente positivi nell'empatia con la quale ci porta a ricon oscerci nei valori di questa comunitá emarginata senza dipingercela a tinte pastello ma facendoci riconoscere nello spirito di fratellanza.
Ci si sente feriti dagli atti delle squadre fasciste. Ci si sente di ringraziare la Caritas, e tutti i volontari che partecipano all'accoglimento ed alla tutela di questi senza tetto.

Ed ha anche alcuni momenti di densa poesia. Penso al valzer notturno in Galleria; penso alla festa di Capodanno. 
Penso al monologo finale di Piola di fronte alla Fontana di San Francesco.

Non capisco - dico sul serio - le valutazioni di chi mi ha preceduto.
Non é un capolavoro. Ha alcune cadute di stile.
Ma é un film che ci voleva, e che lascia lo spettatore piú ricco e piú consapevole.
Ce ne avessimo, di film makers come questi.

Attendo confidente la valutazione della critica.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati