Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un brutto film. Quattro idee che possono venire in mente a un alunno molto intelligente delle scuole medie (lo si dice anche perchè la sessualità nella pubertà è ovviamente qualcosa di cruciale!), ma senza uno sviluppo sensato.
Ogni tanto si ride: il primo capitolo, con le buffonerie grottesche di Allen, e soprattutto l’ultimo, sulla psicofisiologia maschile del coito, strappano tanti sorrisi. Ma quello sul quiz, quello sulla moglie italiana, quello sul prof pazzo fanno pena, perché non hanno un senso degno di nota. Quello sulla pecora è ributtante. Nella sua provocatorietà e comicità si salva anche l’episodio del travestito.
Dopo il ’68 certe provocazioni avevano più effetto ed erano più salutari che non oggi: ma non basta scandalizzare, se sotto non c’è una solida lettura della realtà di cui si fa satira. E qua invece c’è solo roba da sketch per una trasmissione televisiva: come per i Monty Python, tante intuizioni sono stupende, altre buone, altre appena appena, altre fanno schifo.
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