Regia di Augusto Genina vedi scheda film
Esempio isolato di neorealismo cattolico, racconta la breve vita e la morte violenta di santa Maria Goretti. All’interno di un impianto agiografico inevitabilmente datato, il film ha però due pregi: 1) evidenzia le terribili condizioni di vita materiale dei contadini nell’Agro Pontino, non alleviate nemmeno dalla solidarietà fra poveri (che anzi si combattono fra loro); 2) presenta l’assassino non come un mostro ma come vittima egli stesso dell’abbrutimento provocato da una vita miserabile. Comunque ammetto di averlo visto più che altro perché incuriosito dalla citazione che ne viene fatta in Le invasioni barbariche.
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