Regia di Christopher McQuarrie vedi scheda film
Il migliore della saga: ottimo concentrato di suspense e azione (vera)
Il sesto capitolo della famosa saga con protagonista l'immortale Tom Cruise si rivela obiettivamente come il miglior concentrato di azione e spy-story. Nell'epoca del green screen e della cgi, vedere un attore impegnarsi in stunts estremi e una regia attenta alla massima valorizzazione delle sequenze adrenaliche è un piacere, ma anche una consapevolezza dei tempi che inevitabilmente cambiano. Il famoso action-man durante le riprese ha spaventato non poche volte la troupe, soprattutto nella scena del salto da un palazzo all'altro (in cui si è rotto una caviglia, ma gli sono bastati tre mesi per tornare come nuovo) e in quella dell'elicottero, in cui è precipitato nel vuoto senza avvisare il team artistico. Come se non bastasse, il grande spettacolo offerto da Christopher McQuarrie, che può vantare grandi scenografie naturali, dalle montagne della Nuova Zelanda alle strade di Parigi, è accompagnato dalla colonna sonora di Lorne Balfe, raggiungendo in certi momenti un alone mistico capace di elevare il protagonista Ethan Hunt a verosimile supereroe, intento a salvare sia l'individuo a lui caro, sia la massa inconsapevole delle cospirazioni apocalittiche. In nessun altro episodio l'intraprendente agente dell'IMF si è trovato così vicino alla morte e si è spinto ad ogni inimmaginabile sacrificio, conscio del fatto che, al contrario di quello che sostiene il personaggio di Angela Bassett, è uno dei pochi risoluto e capace di preservare l'ordine mondiale. In stretta correlazione con il capitolo precedente, la pellicola lascia spazio anche all'umanità dei personaggi e al lato comico dei due comprimari Simon Pegg e Ving Rhames, con la loro mimica. Il personaggio interpretato dal nuovo "uomo d'acciaio" Henry Cavill riserva molte sorprese e permette un confronto tra i suoi metodi, rudi e immorali, con quelli di Hunt, di gran lunga più attenti alla salvaguardia dell'innocente, ma pur sempre azzardati e a dir poco rischiosi. Dei personaggi di "Rogue Nation" ritroviamo Ilsa Faust (Rebecca Ferguson), sempre ambigua, e Solomon Lane (Sean Harris), un villain riuscito, un terrorista asettico che non ha assolutamente fiducia nell'attuale sistema, predicando il caos come unica via per la pace. Tra piani sequenza che tolgono il fiato ed inseguimenti estremi, la nuova missione incanta e sorprende. Il miglior film dell'estate 2018. Voto 8.5
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