Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
FLORENCE KOREA FILM FEST 2021-OMAGGIO A KIM KI-DUK
Una nave da guerra riadattata al trasporto passeggeri ospita a bordo una variegata ed eterogenea quantità di passeggeri, pronti ad intraprendere un viaggio verso una meta imprecisata.
Tra feste, bagordi e bizzarrie, i caratteri portanti di quel microcosmo sociale così variegatamente rappresentato e che in qualche modo porta con sé ogni tipo di classe sociale, costretta ora a condividere uno spazio inevitabilmente ridotto, vengono a galla creando tensioni e scontri, che nulla rappresentano al confronto di quando un mattino, improvvisamente, i passeggeri si accorgono che la nave sta solcando non più il mare, bensì il cielo, spinta da chissà quale forze in chissà quale tragitto o direzione.
Il venir meno dei viveri e dei mezzi di primo sostentamento impone che chi sta al comando adotti misure di controllo e razionamento, ma la situazione presto sfugge al controllo, tra indiscipline, tentativi di corruzione ed insubordinazioni che in qualche modo rispecchiano le vicissitudini terrene, qui rese più acute e febbrili a causa dello spazio limitato e della forzata convivenza che costringe equipaggio e passeggeri a convivere tropo da vicino.
L'ultima fatica cinematografica del compianto Kim Ki-duk "vola alto", anche, ma non solo, per questioni di trama, e qua e là lascia spazio a soluzioni affascinanti e di un certo interesse.
Poi purtroppo la tensione che si crea tra gli ospiti ed equipaggio lascia spazio a soluzioni un po' triviali che si sviscerano in tensioni dai risvolti un po' banali, non all'altezza certamente delle premesse galvanizzanti a cui la trama lasciava sperare di potersi addentrare.
Certo il film, imperfetto e a volte sin goffo, racchiude in sé le caratteristiche tetramente ideali ed opportune per figurare come un'opera di chiusura e di (prematuro) addio ad un mondo che di fatto come razza dominante nn ci meritiamo da secoli.
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