Regia di E. Cappuccio, M. Gaudioso, F. Nunziata vedi scheda film
Con i metri di pellicola vinti al Festival Cinema Giovani di Torino ed i premi raggranellati al Festival di Locarno, tre giovani del centro-sud hanno messo insieme un film sul loro stesso film. Il caricatore (di pellicola) non è altro che il racconto documentaristico, non scevro da qualche concessione alla fantasia e all'umorismo, di come questi trentenni siano riusciti a realizzare il loro primo cortometraggio: le difficoltà produttive, la ricerca di un'idea, i problemi concreti. Qualcosa di simile si è spesso visto anche altrove (il cinema indipendente americano ha realizzato un'idea simile con Si gira a Manhattan e Amanti, primedonne). Qui prevale l'approssimazione, la scrittura sgangherata, il rammendo in fase di sceneggiatura, punti di riferimento obbligati del cinema povero. Ma se riferimenti ci devono essere, Ciprì e Maresco sono molto, molto lontani.
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