Trama
Sull'aereo che dall'Italia sta volando verso L'Avana non ci sono i soliti turisti per caso e per sesso. I posti sono occupati, invece, da una sgangherata troupe cinematografica dalle ambizioni alte: realizzare a Cuba il rifacimento di "Ladri di biciclette", capolavoro del neorealismo italiano; da un anziano poeta seguito come un'ombra da una procace assistente; e da una volontaria col mito del Che, il cui sosia compare nelle vie della capitale cubana. L'esordio dietro la macchina da presa del cantastorie David Riondino, per fortuna, prende e si prende molto in giro, smontando affettuosamente tutti i "luoghi" comuni sulla beneamata isola di Fidel. E così il Guevara appare sotto forma di clone, furbastro profittatore di carismatica leggenda, mentre le presunte brame di autorialità del regista che vuole emulare De Sica si spappolano sotto i colpi di una caricatura dell'Autore con cappellaccio in stile "maudit" pensoso, in realtà, del Nulla. Un'operina a singhiozzo e improvvisata attraversata, tuttavia, di fresca e libera brezza.
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Commenti (1) vedi tutti
Commedia con buon intenti, ma che non decolla praticamente mai. Riondino ha la sua chiave poetica, che rende meglio a teatro che su schermo
commento di FL2307